«Ci potrebbe essere meno da temere dal nuovo assetto politico non convenzionale italiano, di quanto qualcuno pensasse qualche mese fa. Si può avere il coraggio di dirlo? I barbari si sono romanizzati». A pochi mesi di distanza dall’editoriale che fece discutere mezza Europa, il Financial Times sembra rivedere il proprio giudizio sul governo italiano. Sembrano infatti lontani i giorni in cui il settimanale inglese parlava del nuovo governo Lega- 5Stelle come di una nuova invasione dei Vandali: «I barbari non si stanno ammassando alle porte di Roma. Sono già dentro la città».

Oggi quel giudizio è decisamente più sfumato e il Financial, pur non rinunciando a una buona dose di ironia, appare decisamente più pacato e dialogante. A tranquillizzare i mercati e l’establishment politico e finanziario del vecchio continenti ci sarebbero infatti tre figure chiave: «Dietro il radicalismo del governo, c’è una spina dorsale moderata, le cui figure chiave sono Giovanni Tria, ministro delle finanze, Enzo Moavero Milanesi e Elisabetta Trenta, ministro della difesa. Ma soprattutto Sergio Mattarella: il capo dello stato italiano, è la garanzia istituzionale che la nazione non si allontani dai binari».

Il Financial fa anche un paragone con il primo governo Berlusconi: «Quindici anni fa Silvio Berlusconi fece scalpore quando, da primo ministro, attaccò i magistrati italiani definendoli ' mentalmente disturbati' e ' antropologicamente diversi dal resto della razza umana». «Ora tocca a Matteo Salvini, il successore di Berlusconi alla guida del centrodestra in Italia, e la Lega mettersi in aperto conflitto con la magistratura. Corsi e ricorsi suggestivi. (...) In questo senso, la ' Terza Repubblica' italiana, nata dopo le elezioni di marzo, inizia ad assomigliare alla ' Seconda Repubblica', che ha vissuto i quattro mandati di Berlusconi come premier tra il 1994 e il 2011».

Insomma, sembrano lontani i tempi in cui lo stesso Fiancial Times paragonava la vittoria di Lega e 5Stelle a una vera e propria apocalisse politica: «L’Italia è sul punto di far insediare il governo più anticonvenzionale e inesperto alla guida di una democrazia occidentale europea sin dal Trattato fondatore dell’Ue di Roma del 1957. I barbari sono in città».