Mosca e Kiev si accusano a vicenda per i bombardamenti sulla centrale nucleare La Russia annuncia un referendum “manu militari” per annettere la regione

«Tutto ciò che serve è che un missile colpisca l'area sbagliata e poi tutto diventa estremamente serio».

Sono le parole della prof. ssa Claire Corkhill - un'esperta di degrado dei materiali nucleari dell'Università di Sheffield, uno dei tanti esperti che in questi giorni guardano con preoccupazione a ciò che sta succedendo intorno e dentro il sito di Zaporizhzhia, in Ucraina. Nello scorso fine settimana infatti intensi bombardamenti hanno coinvolto la centrale, la più grande d Europa, che fornisce elettricità a tutto il paese. Sei reattori il cui malfunzionamento potrebbe avere conseguenze apocalittiche in tutto l’emisfero settentrionale dell’eurasia.

Russi e ucraini si sono accusati a vicenda di aver colpito l'impianto che dall'inizio di marzo e occupato dalle truppe di Mosca, in realtà la centrale continua a funzionare con il personale tecnico ucraino che e strettamente controllato dai soldati russi, almeno 500. I combattimenti avevano già interessato il sito all'inizio del conflitto ma sono riesplosi ora per la controffensiva di Kiev che tenta di riconquistare porzioni di territorio nel sud e a est soprattutto nei pressi della citta di Kherson non lontano dalla regione di Zaporizhzhia.

Secondo fonti ucraine gli attacchi hanno danneggiato tre sensori di radiazioni e ferito un lavoratore, in seguito ai bombardamenti si e dovuto scollegare dal sistema generale uno dei reattori. Il capo della compagnia nucleare statale ucraina ( Enerhoatom), Petro Kotin, ha accusato i soldati russi di aver trasformato la centrale nucleare in una base militare, che viene usata per lanciare attacchi contro le posizioni ucraine.

Sebbene per il momento le strutture dell'impianto sembrino reggere sta crescendo il timore a livello internazionale. Il segretario generale dell'Onu Antonio Guterres ha piu volte chiesto che la centrale sia aperta agli ispettori dell'Agenzia atomica ( Aiea) i quali hanno paventato un ' rischio molto reale che si verifichi un disastro nucleare'.

All'apparenza entrambe le parti in conflitto dichiarano di essere consapevoli del pericolo ma nessuno dei contendenti mostra l'intenzione di trovare un accordo almeno per evitare il peggior scenario. Ad esempio l'ambasciatore ucraino sempre presso l'Agenzia internazionale per l'energia atomica, ha accusato le forze russe di tentare di causare blackout elettrici nel sud dell'Ucraina bombardando il complesso della centrale.

Da Mosca la risposta è arrivata immediatamente e direttamente dal Cremlino. Il portavoce Dmitry Peskov ha affermato: ' Il bombardamento del territorio della centrale nucleare da parte delle forze armate ucraine è un'attività potenzialmente estremamente pericolosa ... irto di conseguenze catastrofiche per una vasta area, compreso il territorio dell'Europa'. In ogni caso Mosca ha invitato gli ispettori dell’Aiea, giurando che la centrale è sotto controllo.

La situazione poi potrebbe diventare ancora più esplosiva se venisse dato seguito all'annuncio fatto dal plenipotenziario russo della della regione di Zaporizhia, Yevgeniy Balitsky, il quale ha firmato un decreto che prevede un referendum indetto manu militari sull'adesione alla Federazione russia. Per Balitsky infatti ' sulla base del principio della libera scelta, prendendo l'opinione di ogni residente della nostra regione come valore principale, dichiariamo la nostra intenzione di tenere un referendum sull'ingresso della regione di Zaporizhia nella Federazione Russa come soggetto a tutti gli effetti. Siamo un solo popolo e staremo insieme'.