LO CHIEDE LA FNP E LE ALTRE ASSOCIAZIONI DEL PATTO PER UN NUOVO WELFARE

Al presidente del Consiglio Draghi e ai ministri Orlando e Speranza anche la richiesta di una svolta nel sostenere gli anziani non autosufficienti

Da tempo, la Cisl e la Fnp sono impegnate per fare in modo che si realizzi, anche nel nostro Paese, una riforma del sistema dei servizi sociali e sociosanitari per la non autosufficienza. Con le iniziative perseguite in questi anni, è stato possibile creare una convergenza con altre realtà sociali per riportare al centro dell’agenda politica questo importante tema che interessa 3.8 milioni di anziani non autosufficienti e le loro famiglie. L’azione di pressione e proposta del sindacato ha consentito l’inserimento tra gli obiettivi del Pnrr di questa attesa riforma, assente nella prima stesura e di prevederla come legge delega collegata alla manovra di bilancio per l’anno in corso. Per dare avvio a questa riforma organica del sistema di assistenza di lungo periodo sono state insediate due Commissioni ministeriali, una presso il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali presieduta dall’ex ministro Livia Turco, e l’altra presso il ministero della Salute presieduta da Monsignor Vincenzo Paglia.

Un primo importante risultato del lavoro della “Commissione Turco” è stato raggiunto nella scorsa Legge di Bilancio indicando i primi livelli essenziali per la non autosufficienza e la garanzia di servizi domiciliari e di sollievo per le famiglie su tutto il territorio nazionale, così come interventi per qualificare il lavoro di cura. Abbiamo ottenuto anche un incremento significativo delle risorse del Fondo nazionale, che andrà potenziato ulteriormente. Queste misure rappresentano l’anticipazione della riforma complessiva e ne avrebbero dovuto favorire una rapida approvazione, ma così non è stato. E ciò nonostante la presentazione a dicembre scorso di un articolato di legge da parte del Ministero del Lavoro e delle politiche sociali, ottima base di partenza per il confronto con le parti sociali e la discussione parlamentare.

Infatti la Presidenza del Consiglio dei Ministri, alla luce delle proposte in campo, ha avocato a sé il tema degli anziani e della non autosufficienza, costituendo una nuova Commissione interministeriale che dovrebbe giungere ad un testo di sintesi, ma nonostante le richieste al Governo, ai Ministri Orlando e Speranza, nessun confronto concreto con il sindacato è stato ancora aperto su uno schema di Legge delega per avviare la discussione parlamentare e la successiva elaborazione dei decreti attuativi.

Le proposte sindacali per potenziare e qualificare il sistema sono chiare: il riconoscimento di tale condizione attraverso criteri uniformi in tutto il territorio nazionale; l’individuazione dei Livelli Essenziali delle prestazioni, organizzando la piena integrazione tra gli interventi dei Livelli sociali con quelli dei LEA sanitari, la garanzia del diritto all’accesso, alla valutazione multidimensionale e presa in carico con piani personalizzati; la prioritaria assistenza alla persona nel proprio contesto di vita, investendo decisamente nell’assistenza sociosanitaria domiciliare e semiresidenziale; la sperimentazione e la promozione di forme di residenzialità innovative; lo sviluppo di un progetto a sostegno della riqualificazione e riorganizzazione in tal senso delle attuali strutture, la riqualificazione del lavoro di cura domiciliare e il riconoscimento dei caregiver.

Questo impegno costante nel tempo di Cisl ed Fnp ha portato anche all’elaborazione di un documento inviato qualche giorno fa al Presidente del Consiglio Draghi ed ai Ministri Orlando e Speranza dal “Patto per un nuovo welfare sulla non autosufficienza”: una realtà che raccoglie varie espressioni rappresentative della società civile, tra cui la Fnp per fare pressione sul Governo, perché emergenze e “fibrillazioni” politiche non facciano nuovamente passare in secondo piano questa riforma strategica per il futuro del Paese.

Abbiamo voluto rimarcare nel testo del documento alcuni punti per noi importanti. Il primo riguarda il riconoscimento di quanto già ottenuto nella Legge di Bilancio per il 2022, che deve essere rapidamente reso operativo; il secondo la revisione della indennità di accompagnamento come soluzione condizionata ad un investimento sul potenziamento e la qualificazione della rete dei servizi socioassistenziali e sociosanitari, specie di natura domiciliare. L’iniziativa del Patto è finalizzata anche alla definizione di un Sistema Nazionale Assistenza Anziani ( SNA) che, pur se più presente in questa fase della vita, coinvolge persone di tutte le età. Per questo motivo è indispensabile che il quadro normativo colga la priorità e specificità degli anziani e affronti la questione della non autosufficienza nel suo insieme ed in maniera coerente con la recente legge delega n. 227/ 2021 di riforma della disabilità.

Le proposte ci sono e non resta altro che fare presto e bene. Il Paese è chiamato a dimostrare di essere in grado di fare sintesi, di essere concreto e di armonizzare tutte le risorse e le forze della società civile con l’unico obiettivo di arrivare ad una riforma attesa da più di 20 anni, che sia all’altezza delle aspettative dei 3,8 milioni di anziani non autosufficienti e delle loro famiglie.

Reggente Fnp Cisl