OGGI L’INCONTRO DELLE PARTI SOCIALI CON LA NEO MINISTRA DEL LAVORO CALDERONE

Per Cgil, Cisl, Uil va difesa l’occupazione, fermata la strage nei luoghi di lavoro, tagliate le tasse per i redditi da lavoro e pensioni e avviato il tavolo sulla riforma previdenziale

«Abbiamo chiesto un incontro alla presidente del Consiglio. Giorgia Meloni, per discutere sui provvedimenti urgenti che il governo deve assumere per affrontare una situazione economica, sociale, produttiva ed occupazionale difficile ed inedita, anche in vista della legge di bilancio». È pronto al confronto con i nuovi inquilini di palazzo Chigi, il segretario generale della Cisl, Luigi Sbarra, che, in vista di quello che sarà un autunno particolarmente caldo, ha ribadito ieri la richiesta di convocazione avanzata da Cgil, Cisl, Uil al nuovo Esecutivo.

L’occasione è stato il Consiglio Generale della Cisl Asse del Po a Cremona nel corso del quale si è parlato della delicata situazione economica e sociale in cui versa il Paese e delle proposte del sindacato per cercare di arginare la “tempesta perfetta”. «Il governo deve concentrarsi sulle vere emergenze che mettono a rischio la qualità della vita di milioni di lavoratori, famiglie, pensionati e di migliaia di imprese» , ha sottolineato il leader della Cisl, ribadendo, senza troppi giri di parole, come l’Italia sia sulla soglia di una nuova recessione. «Non esistono aree geografiche o settori produttivi che non stiano soffrendo a causa dei costi energetici fuori controllo», ha aggiunto il numero uno di via Po, sempre più convinto che per aiutare la collettività sia fondamentale emanare un nuovo provvedimento d'urgenza contro il caro bollette, porre un tetto al prezzo del gas sia a livello europeo che nazionale ed azzerare l’iva sui beni di largo consumo per le famiglie più deboli. E oggi, nell’ incontro che le parti sociali avranno con la ministra del Lavoro, Marina Calderone, la Cisl tornerà a ribadire che bisogna trovare una strada per aumentare salari, stipendi e pensioni, mettere sotto controllo prezzi e tariffe, combattere la speculazione, garantire ammortizzatori sociali a tutti i lavoratori dei settori a rischio.

Per Cgil, Cisl, Uil il tema è difendere l’occupazione, rinnovare i contratti pubblici e privati, fermare la strage nei luoghi di lavoro, operare un forte taglio delle tasse per i redditi da lavoro e pensione ed avviare il tavolo sulla riforma delle pensioni prima della fine dell’anno, in modo da restituire al sistema previdenziale flessibilità, equità, stabilità, inclusione per giovani e donne.

Entrando nello specifico: sulla previdenza la Cisl non si stancherà di chiedere una pensione contributiva di garanzia per le giovani generazioni, di allargare e rendere strutturale l'Ape sociale, di lasciare ai lavoratori la possibilità di uscire da 62 anni o con 41 di contributi a prescindere dall'età.

Sul “tema tasse” il dossier fiscale per il sindacato va affrontato tenendo al centro i bisogni delle fasce più deboli, redistribuendo il carico e rendendo più pesanti buste paga e assegni pensionistici delle fasce medio- popolari, secondo il principio costituzionale della progressività.

Per quanto riguarda il reddito di cittadinanza, in un Paese che ha 5 milioni di poveri, il segretario generale della Cisl Sbarra è stato chiaro: sarebbe un grave errore cancellarlo, ma va legato ad un grande investimento sulle politiche attive, le competenze, la formazione, l’accompagnamento e l’orientamento delle persone nelle transizioni lavorative, alzando le ore per attività di pubblica utilità, rendendo possibile anche l’integrazione tra la prestazione assistenziale e il salario. Visti gli obiettivi da raggiungere c’è tanto da lavorare e farlo insieme, ciascuno assumendosi la propria parte di responsabilità, potrebbe portare i frutti sperati. Ecco perché Sbarra appare anche in questa nuova fase politica, molto pragmatico e guardingo, ribadendo che la Cisl giudicherà il governo dai fatti senza pregiudiziali, pronti ad un dialogo proficuo e costruttivo che conduca verso un patto sociale per la crescita, il lavoro, la coesione, l'innovazione, l’unità tra Nord e Sud. «Nessun governo, anche i più forti e autorevoli, possono fare a meno del consenso sociale. La storia lo dimostra» ha ricordato ieri, quasi profeticamente, il segretario generale della Cisl. A buon intenditore poche parole.