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Walter Verini assicura che «il Pd non è succube di nessuno» e giudica la mossa di Renzi come «un tentativo irresponsabile di avere nei palazzi della politica quella centralità che non ha più nella società».
La maggioranza troverà i responsabili?
Mi auguro intanto che i parlamentari di Iv si rendano conto dell’irresponsabilità di Renzi e che quindi, essendo molti di loro eletti nelle liste del Pd, ricordino che il loro elettorato considererebbe un drammatico errore non sostenere questo governo e colpire il paese.
Dunque crede che alcuni responsabili possano arrivare dalla stessa Iv?
Ho colto in alcuni parlamentari di Iv smarrimento e sconcerto, perché non comprendono l’avventurismo di Renzi. Sono persone che tornano nelle loro città e percepiscono cosa sentono i cittadini. Quasi il 75% degli italiani, in base ai sondaggi, pensa che Renzi abbia fatto questa mossa per mero interesse partitico. Non c’è bisogno di andarli a cercare, lo smarrimento si tocca con mano.
E se dovesse finire proprio con la sfiducia di Conte?
A quel punto ci sarebbe il rischio del voto anticipato. In un momento come questo è l’ultima cosa di cui l’Italia avrebbe bisogno ma è tra le ipotesi possibili. In questo quadro, sarebbe significativo se anche altri parlamentari dessero il proprio sostegno a un governo che è riuscito a ottenere dall’Ue importanti finanziamenti, cosa impensabile con un governo sovranista, magari in un gruppo politico- parlamentare definito.
Dunque siete pronti alla conta?
Penso che la parlamentarizzazione della crisi non sia una sfida ma una scelta giusta e trasparente e in Parlamento ciascuno si assumerà le sue responsabilità. Spero che parlamentari che in passato non hanno sostenuto questo governo decidano di farlo.
Ritiene impossibile una ricomposizione della frattura con Italia Viva?
È stato lo stesso Renzi a voler chiudere irresponsabilmente l’interlocuzione. A strappare con il paese e a fare anche una pessima figura sul piano internazionale. Solo ieri, con l’aumento dello spread, abbiamo perso otto milioni di euro.
Andrea Orlando, ha detto che con pochi voti si può evitare una crisi ma non si può governare un paese. Ha ragione?
Sì. Bisogna evitare l’avventurismo confermando questo governo e questo presidente del Consiglio ma poi c’è da lavorare per allargare l’orizzonte al 2023. Per farlo, occorre un aggiornamento del programma dando respiro ad alcune riforme chiave. Un cambio di passo, un superamento di lentezze e ritardi che il Pd e Zingaretti da mesi hanno chiesto. Però per rafforzare l’azione di governo, non per demolire.
Ma forse un nuovo gruppo non garantirebbe stabilità…
Se, come spero, il governo supererà la prova di lunedì e martedì il necessario lavoro di allargamento della maggioranza sarà più facile. In gioco non ci sono i prossimi 5 mesi ma i prossimi 50 anni dell’Italia.
E allora perché Renzi ha deciso di rompere tutto proprio adesso?
Credo che Renzi abbia usato pretestuosamente alcuni temi per ragioni di visibilità e di centralità nei palazzi della politica, avendo Iv, con il suo 2%, un peso molto piccolo nella società italiana ed essendo fallito, con la scissione, il progetto di marginalizzare il Pd.
C’è chi vi accusa di essere succubi di Conte. Cosa risponde?
Noi non siamo succubi di nessuno, semmai subalterni agli interessi dell’Italia.