In tempo d’emergenza la polemica politica deve fare un passo indietro. È questo il senso dell’iniziativa del Presidente della Repubblica, Sergio Matterella, che alza il telefono e contatta tutti i leader politici, di maggioranza e d’opposizione, per chiedere uno stop alle ostilità. «Capacità di ascolto, collaborazione e senso dell’unità nazionale» sono le parole d’ordine del Colle, in una fase in cui il Paese prova a resistere, tra dolore e sacrifici collettivi. Una raccomandazione, quella del Capo dello Stato, rivolta a tutti gli attori della politica: al governo, perché irrobustisca la sua capacità di dialogo, e alle opposizioni, perché dimostrino flessibilità in questa fase. L’intervento di Mattarella si è infatti reso necessario dopo le prese di posizione di alcuni leader della minoranza, che avevano annunciato voto contrario al decreto “Cura Italia”, in caso di mancati ritocchi considerati necessari. A cominciare da Matteo Salvini, che aveva polemizzato con Conte per non aver ascoltato le opposizioni, annunciando il voto contrario della Lega in Aula. «Poco fa mi ha chiamato Mattarella, è stato cortese», riferisce dopo il colloquio il segretario del Carroccio. «Io ho detto che servono subito medici a Bergamo e Brescia. Penso che stia chiamando tutti, ho dato la massima disponibilità a collaborare, ma dobbiamo essere tutti a farlo. Spero di essere chiamato oggi stesso da Conte», aggiunge. Salvini non rinuncia però a ribadire al Quirinale come «purtroppo da parte del governo, esclusa la forma, questa collaborazione non c’è e non c’è mai stata. Spero che Mattarella mi aiuti a far capire al governo che domani ci sono milioni di italiani che dovrebbero pagare le tasse, pagare l’F24. Non sto chiedendo la luna ma di posticipare una scadenza prevista per domani». Non solo, il capo della Lega continua a contestare anche le norme che consentirebbero ai detenuti di accedere più facilmente a diritti già esistenti, come le pene alternative per chi deve scontare un residuo di pena irrisorio. Per Salvini continua a essere «un indulto mascherato» ingiustificato dall’emergenza sanitaria, aggravata dal sovraffollamento. Ma strascico polemico a parte, il “giro di consultazioni” a distanza di Mattarella sortisce l’effetto desiderato. A turno intervengono tutti i leader dell’opposizione per testimoniare la loro buona volontà. «Dall’inizio Fratelli d’Italia ha fatto la sua parte, abbiamo dato piena disponibilità al governo a operare insieme per individuare le misure più efficaci, abbiamo mandato proposte», dice Giorgia Meloni. «Ovviamente raccolgo ancora una volta l’appello del Presidente della Repubblica, tutti quanti dobbiamo essere chiamati alle nostre responsabilità ma obiettivamente la nazione viene sempre prima degli interessi di parte. E penso che il governo sappia che in questa fase abbiamo fatto del nostro meglio per dare soluzioni», argomenta la presidente di Fd’I. Anche Silvio Berlusconi ha «garantito» al capo dello Stato che la «nostra volontà di collaborare per uscire da questa situazione è assoluta». Ma per il leader di Forza Italia, «il governo deve tuttavia accogliere almeno alcune delle proposte che noi avanziamo nell’interesse di tutti i cittadini». Insomma, la moral suasion del Capo dello Stato sembra essere stata efficace, mentre il Paese continua a non vedere l’uscita dal tunnel della pandemia.