Come atteso, il governo ha messo la fiducia alla Camera sulle Unioni civili e si voterà domani. Lo ha annunciato la ministra Maria Elena Boschi e subito sono insorte le opposizioni, che contestano al governo il ricorso a un voto considerato poco democratico.Sul fronte delle Unioni civili, la polemica è stata animata anche da Alfio Marchini: il candidato sindaco di Roma, durante un forum all'agenzia Ansa, ha dichiarato che se dovesse diventare primo cittadino non celebrerà le unioni gay. Il tentativo è evidentemente quello di conquistare voti a destra, strappandoli anche alla candidata del Movimento cinque stelle, Virginia Raggi, che infatti è stata definita da Marchini "bugiarda e confusa". E' "indegno - ha chiarito - che fugga a ogni confronto". Ma sulla battuta sulle unioni civili è intervenuta la senatrice Monica Cirinnà, da cui la legge prende il nome, ricordandogli che, a normativa approvata, "sarebbe fuori legge".Le reazioniE così la ministra Maria Elena Boschi ieri ha fatto sapere ufficialmente che sul ddl il governo porrà la fiducia. Un annuncio seguito da brusii e proteste che, nella giornata di ieri, sono diventate vere e proprie bordate. A cominciare dai leghisti i quali, per bocca del capogruppo Massimiliano Fedriga, l’hanno messa giù dura: «La maggioranza applaude persino quando il governo mette la fiducia. Siete dei servi della gleba che per essere ricandidati fate di tutto. Vergognatevi». E ancora: «Siete quattro lacché di Renzi, è a rischio la democrazia parlamentare».Stessi toni arrivano da Renato Brunetta: «Scandaloso e aberrante che governo ponga fiducia su tema sensibile e che tocca coscienze», ha scritto il capogruppo di Forza Italia a Montecitorio.«Le legge sulle unioni civili è sbagliata, equipara le unioni omosessuali al matrimonio, apre alle adozioni gay e quindi alla compravendita di bambini, crea una discriminazione all’interno delle stesse unioni di fatto perche’ garantisce tutele previdenziali solo per quelle omosessuali», ha dichiarato in una nota il senatore di Forza Italia Maurizio Gasparri che poi ha trovato il modo di elogiare la scelta del nuovo candidato sindaco di Forza italia: «Mentre Renzi mette la fiducia su un provvedimento ambiguo, ipocrita e incostituzionale, è apprezzabile la posizione del candidato a sindaco di Roma per il centrodestra, Alfio Marchini, per il quale il riconoscimento di alcuni diritti non deve portare ai matrimoni gay. FI, nel rispetto della libertà di ciascuno, anche alla Camera conferma il no chiaro e deciso a questa legge che scardina le fondamenta della società. Votare contro è un dovere»."Sconfitta per tutti", è il commento di Nunzio Galantino, segretario generale dell'assemblea dei vescovi italiani