«Se state guardando questo video vuol dire che non sono riuscita a partecipare di persona e davvero mi dispiace da morire ma in fondo anche io sono un essere umano. E se c'è qualcuno a cui posso chiedere comprensione, quelli siete proprio voi, i simpatizzanti, i militanti, i dirigenti di Fratelli d'Italia». Così la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, in un video trasmesso al teatro Brancaccio di Roma, dove oggi si tiene la kermesse di Fratelli d'Italia per un anno di governo. Il video, spiega la stessa Meloni, è stato registrato al Cairo, dove la premier ha partecipato ieri al vertice internazionale per la pace. «Scusatemi, vi voglio bene», aggiunge alla fine del video Meloni, che non ha partecipato questa mattina all'iniziativa “L'Italia vincente” perché è rimasta a casa con la figlia, come ha spiegato il ministro della Difesa, Guido Crosetto, che dal palco ha ricordato come la premier abbia fatto rientro solo questa notte da Tel Aviv. «Lei indebolita? Non la vedo indebolita, la vedo sempre più forte. Ci sono sempre i tentativi di indebolire i governi, con alcuni si riesce con altri no», ha sottolineato Crosetto.

Oltre ai parlamentari di FdI sono presenti alla kermesse, tra gli altri, i ministri Lollobrigida, Abodi, Sangiuliano, Crosetto, Roccella, il viceministro Leo. Mentre la premier, in un'intervista al Giornale, ha già fatto un bilancio di questo periodo passato a palazzo Chigi. «È difficile scegliere tra le tante cose che il governo ha realizzato in un anno per fare ripartire l'Italia. Le rivendico tutte, ma sono particolarmente orgogliosa - ha spiegato - degli interventi decisi con la nostra prima legge di bilancio a favore di famiglie e imprese per fare fronte alla crisi energetica, della riforma del fisco che l'Italia aspettava da 50 anni e che è fondamentale per rilanciare la crescita e creare un rapporto nuovo di fiducia tra Stato e contribuente e del ritrovato ruolo da protagonista dell'Italia sulla scena europea e internazionale. Siamo riconosciuti come una Nazione solida e affidabile».

«Capisco la sinistra che non concepisce che ci sia un governo che riesca ad essere coeso anche se discute, ma è così. Noi, a differenza loro, ci siamo presentati uniti in un programma e con quello governiamo per il bene dell'Italia, che è il nostro faro. Siamo una squadra unita e coesa e lo dimostriamo continuamente. Si può sempre fare di più e meglio, ma sono molto soddisfatta dal lavoro di tutta la squadra di governo», ha sottolineato.

«Sulla giustizia e i rapporti con la magistratura voglio essere altrettanto chiara: sono una donna di destra, cresciuta con l'idea della separazione tra i poteri e con un profondo rispetto per i servitori dello Stato. Da parte mia non c'è e non ci sarà nessun conflitto con la magistratura, ma ciò non mi impedisce di pensare che si possa rendere la giustizia più veloce, efficiente e imparziale», ha spiegato ancora la premier.

I fari sono puntati sulla legge di bilancio con l'obiettivo di far presto e di evitare l'assalto alla diligenza. Ma riflettori anche sulle riforme costituzionali, con l'intenzione di far partire il treno a novembre. Riavvolgendo il nastro di questi primi dodici mesi, il passaggio più delicato è stato alla prima curva: lo scontro sulla composizione del governo, il tema del ministero della Giustizia, La Russa eletto presidente del Senato senza i voti di Forza Italia, il foglietto 'galeotto' sul banco di Berlusconi con un giudizio 'tranchant' verso la premier in pectore Meloni. Poi il rapporto tra Fdi e FI si è stabilizzato dopo la 'correzione' impressa dallo stesso Cavaliere con le nuove nomine decise nel partito. Ci sono stati momenti di attrito pure tra Lega e Fdi ma, tra alti e bassi, la coalizione ha gestito e portato avanti i dossier sul tavolo. Non sono comunque mancate le occasioni di frizione in questi dodici mesi.

Gli ultimi sul tema della tassa sugli extraprofitti sulle banche, con FI che ha contestato il metodo adottato dal presidente del Consiglio e chiesto dei cambiamenti, e sul fronte dell'immigrazione con la Lega che non ha nascosto le perplessità sulla linea diplomatica portata avanti dall'esecutivo. Ma tra vari 'stop and go' il centrodestra punta a realizzare il programma presentato agli elettori in campagna elettorale. In agenda, oltre alla manovra e al pacchetto delle riforme costituzionali, ci sono - tra i vari dossier - l'iter dell'autonomia (la Lega spinge per un via libera prima delle Europee), la delega fiscale, la riforma della giustizia. In ogni caso il 2023 sarà ricordato nel centrodestra soprattutto per la scomparsa di Berlusconi. "Un combattente" per Giorgia Meloni, "un grande uomo" per Salvini.