Slitta al prossimo 10 ottobre la decisione del Tribunale di Milano sulla possibile questione di legittimità costituzionale del nuovo decreto Sicurezza approvato dal Governo all'inizio di aprile. La giudice delle Direttissime, Ilaria Simi De Burgis, ha rinviato l’udienza per attendere il testo definitivo del decreto nella legge di conversione, attualmente in discussione in Parlamento.

L’eventuale invio degli atti alla Corte Costituzionale è stato chiesto dagli avvocati Eugenio Losco e Mauro Straini, nell’ambito del procedimento a carico di due giovani arrestati per resistenza a pubblico ufficiale, aggravata da una delle nuove fattispecie previste dal decreto (Dl 48/2025).

I legali contestano il ricorso alla decretazione d’urgenza, ritenendolo privo del presupposto costituzionale di “straordinaria necessità e urgenza”, poiché un disegno di legge analogo era già all’esame del Senato dopo l’approvazione alla Camera. Secondo la difesa, il governo avrebbe scelto la via del decreto solo per superare le lungaggini parlamentari.

Non solo. Viene anche sollevata l’eccessiva eterogeneità del contenuto normativo, che spazia dal contrasto al terrorismo alla sicurezza pubblica, dalla modifica dell’ordinamento penitenziario al soccorso in mare, fino alle norme sulle schede SIM per stranieri e persino alla cannabis legale. Un insieme definito “disomogeneo”, che potrebbe violare il principio di chiarezza e coerenza legislativa.