La notizia, nell’aria da ore, arriva in mattinata, quando il deputato M5S Riccardo Ricciardi annuncia, in dichiarazione di voto, che i pentastellati sosterranno la missione Aspides «per diversi motivi». Primo dei quali «l’interesse nazionale messo in crisi da attacchi terroristici», ma anche il «carattere difensivo» della missione, e soprattutto «chiarendo a tutti che nel caso ci sia un cambio nella missione saremo i primi a chiedere spiegazioni e i primi a chiedere che venga interrotta».

Ma il via libera grillino è quello che il governo voleva, per avere un sostegno il più ampio possibile e che manca soltanto di Alleanza Verdi- Sinistra, il cui voto, come anticipato, è rimasto contrario.

La giornata si è aperta con le comunicazioni del ministro degli Esteri, Antonio Tajani, secondo il quale «l’attacco al Duilio conferma ancora una volta la gravità della minaccia terroristica degli Houthi». Il titolare della Farnesina specifica poi che la missione Aspides «darà risposte necessarie e proporzionate e comunque sempre in mare o nello spazio aereo» e che quindi «in nessun caso potrà essere coinvolta in operazioni sulla terraferma».

Cioè quello che il M5S voleva sentirsi dire, dopo aver chiesto, e ottenuto, di togliere la parla «emintemente» davanti a «difensiva» nel testo della risoluzione. La missione Aspides, ha proseguito Tajani, avrà «compiti esecutivi di autodifesa estesa, cioè di neutralizzazione di attacchi che abbiano come bersaglio diretto navi mercantili scortate e il contrasto ad eventuali tentativi di sequestro delle imbarcazioni». Esattamente quanto avvenuto pochi giorni fa, quando la nave Duilio ha neutralizzato un drone a poche miglia da essa.

Poco dopo è il capogruppo M5S Francesco Silvestri a incassare il risultato e spiegare che «la ferma determinazione del Movimento 5 Stelle ha convinto il governo a modificare le regole di ingaggio per la missione nel Mar Rosso» definendo la natura difensiva della missione come di un «passaggio fondamentale» per il lasciapassare grillino.

Accolto con favore in primis dal Pd che con Lia Quartapelle ha definito quello sulle missioni «il provvedimento forse più importante del 2024» perché esse «sono connesse all’interesse nazionale» ed «è vitale per la crescita che il traffico attraverso il mar Rosso sia mantenuto libero».

Soddisfatto il ministro della Difesa Guido Crosetto: «Con Aspides l’Italia e l’Ue hanno risposto in maniera coesa agli attacchi terroristici degli Houthi che stanno ostacolando la libertà di navigazione nello stretto di Bab el- Mandeb e nel mar Rosso ha detto il titolare della Difesa La missione, a carattere difensivo, garantirà il libero transito delle navi lungo le rotte commerciali del Mar Rosso, da cui dipende l’economia italiana ed europea».

Con l’approvazione in Parlamento l’Italia assumerà il comando tattico della missione europea, cui prendono parte anche unità navali di Francia, Germania e Grecia. Sì convinto dai centristi, con il leader di Iv Matteo Renzi è intervenuto di persona in Senato. «La Caio Duilio ha fatto l’interesse del nostro Paese e chi ne mette in discussione la legittimazione non si rende conto di cosa dice - ha sottolineato l’ex presidente del Consiglio - Siamo in presenza del primo atto di guerra da anni contro nostre navi militari e di una polveriera internazionale: il Parlamento deve solo ringraziare gli uomini e le donne delle nostre forze armate».

Il riferimento è ad Avs, contraria alla missione Aspides. Essa «viene presentata», ha detto il capogruppo a palazzo Madama Peppe De Cristofaro, «come una missione prevalentemente difensiva» ma «in realtà contiene molti elementi di ambiguità, di forte preoccupazione e rischia sul campo, in un contesto di guerra, di cambiare natura». Secondo Avs «c’è il rischio, molto concreto, che il nostro paese possa rimanere coinvolto in una escalation militare decisa altrove, rischio sottovalutato dal governo italiano».

Da qui il voto favorevole all’Operazione Levante, che prevede un dispositivo militare per interventi umanitari alla popolazione civile della Striscia di Gaza, e alll’EUAM Ukraine, una missione civile dell’Unione europea che attiene alla partecipazione di personale della magistratura, ma quello contrario alla missione Aspides.

E a proposito di Avs, ieri è arrivata a Rafah la delegazione italiana, tra cui diversi parlamentari, giunta sul posto per sincerarsi della situazione. «Siamo arrivati a Rafah, alla porta dell’inferno - ha detto il leader di Sinistra italiana, Nicola Fratoianni, in un videopostato sui social - Da una parte la catastrofe umanitaria, dall’altra parte 25 km di coda sono oltre 1500 camion parcheggiati in attesa di poter entrare nella Striscia di Gaza. Gli aiuti ci sarebbero, per evitare che la popolazione palestinese di Gaza muoia di fame, ma sono bloccati».