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«Ho molto rispetto per le posizioni della Cisl, ma esigo altrettanto rispetto per le nostre posizioni e ricordo che in questo Paese non c’è un sindacato unico». Lo dice il segretario generale della Uil, Pierpaolo Bombardieri, a «Mezz’ora in più» su Rai3 replicando alle critiche mosse dal leader della Cisl, Luigi Sbarra, che aveva attaccato lo sciopero indetto per il prossimo 16 dicembre da Cgil e Uil. «Siamo abituati ad accettare le critiche, ma rivendichiamo autonomia di giudizio sui fatti», sottolinea Bombardieri. «Questo sciopero parte da contenuti precisi. Vorrei che si discutesse del perché abbiamo proclamato lo sciopero generale. Da mesi abbiamo la nostra piattaforma, abbiamo presentato dei documenti scritti», aggiunge il segretario della Cgil Maurizio Landini. Che poi avverte: «Quando il governo ci convoca e ci dice che la maggioranza ha già trovato una sua soluzione, può andare bene una volta o due, poi basta», ha avvertito Landini. «Sul fisco diciamo che è inaccettabile che, con un intervento da otto miliardi, una commessa che non arriva a 20 mila euro prende cento euro annui. A chi prende 70 mila euro arrivano settecento euro. La nostra è una posizione di merito molto precisa», aggiunge. «Mi aspetto che le forze politiche ascoltino, mi aspetto il merito, che si riformi la foriero, che si cancelli la precarietà. Questo è quello che rivendichiamo». «Draghi aveva avuto l’umiltà di ascoltarci» ma quello che è successo è che «la maggioranza non aveva fatto passare questa proposta», precisa Landini. «Non dico che Draghi è bravo e gli altri sono cattivi ma lui ha avuto almeno l’umiltà di ascoltarci» almeno sul contributo sopra i 75mila euro. «Se questa è la maggioranza» che lo sostiene «questo è un governo che non ci meritiamo» conclude. Da parte sua Sbarra aveva invitato Landini e Bombardieri a «stare attenti a isolare il sindacato in questa fase. Serve maggiore responsabilità. Non serve un profilo sindacale antagonista, massimalista e anche demagogico e populista. La mobilitazione generale è incomprensibile nelle motivazioni e nelle ragioni in una fase in cui il confronto con il governo è aperto». «Con il Paese che è ancora dentro a una feroce pandemia - incalza Sbarra - infiammare le relazioni sociali e sindacali, distruggere il dialogo sociale con il governo lo consideriamo assolutamente sbagliato. C’è tanta consapevolezza nelle persone che questo non è il momento di esasperare il conflitto e portarlo nei luoghi di lavoro», sottolinea il leader della Cisl.