A poche ore dall'annunciata visita al carcere di Santa Maria Capua Vetere, finito sotto i riflettori per il video in cui numerosi agenti picchiavano diversi detenuti, il leader della Lega, Matteo Salvini, è tornato a parlare di quei fatti, dopo l'accusa nei suoi confronti da parte del Pd di «soffiare sul fuoco». «Chi sbaglia in divisa paga doppio, se lì qualcuno ha sbagliato paga, e il ministro era Bonafede, chiedete a loro cosa è successo, a lui e Conte- ha detto il numero uno del Carroccio - il ministro venne in Aula a dirci che era tutto sotto controllo ma ora vado per dare supporto al comandante e agli agenti che fanno bene il loro lavoro, sono 40 mila e non possono essere chiamati macellai». Proprio in difesa della Polizia penitenziaria come istituzione era intervenuta ieri anche la ministra della Giustizia, Marta Cartabia, parlando di quelle immagini come di un «tradimento della Costituzione» e di un'offesa ai detenuti, al loro corpo e alla divisa». Dal governo è arrivata oggi la voce del sottosegretario alla Giustizia, Francesco Paolo Sisto, che ha annunciato l'invio degli ispettori nella cittadina campana. «La Procura di Santa Maria Capua Vetere ha dato disponibilità al via libera all'indagine ispettiva disposta dalla Ministra Cartabia, in accordo con il capo del Dap Petralia: un accertamento che si affiancherà all'indagine penale della magistratura - ha sottolineato Sisto - Il punto di partenza è chiaro: nessuno sconto a chi ha sbagliato, a tutela anche della stragrande maggioranza di agenti che svolge il proprio lavoro in modo impeccabile» Intanto Donato Capece, segretario del Sappe (Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria), si è detto «scioccato» da quelle immagini, perché la Polizia Penitenziaria è «un'istituzione sana che non ricorre alla violenza». «Abbiamo bisogno anche noi di capire come e perché sia successo quello che abbiamo visto», ha commentato Capece.