Giggi Di Maio squilla, Matteo Salvini risponde. Insomma, continua il confronto tra 5Stelle e Lega per la formazione del nuovo governo. E alla fine della seconda giornata di "lavori" (le delegazioni padane e grilline si sono incontrate in una sala del Pirellone a Milano) i toni di entrambi sono sotto il segno dell'ottimismo. Certo, forse si tratta dell'ottimismo della volontà visto che i due tengono ancora aperta l'ipotesi del voto. Fatto sta che, secondo Di Maio, "siamo sulla buona strada" e secondo Salvini "c'è accordo sui punti fondamentali". E poi Di Maio aggiunge: "Tutto mi fa ben sperare perché molti di quelli che fanno parte dell'establishment attaccano questo governo che ancora deve nascere. Più ci attaccano e più ci dicono che siamo sulla buona strada". Secondo i ben informati gli sherpa M5s e Lega avrebbero esaminato circa la metà dei 22 punti nella bozza del contratto di governo. Stando a quanto si apprende, ci sarebbe l'accordo sulla flat tax, nella formula di due aliquote, ma non sarebbe stata indicata alcuna percentuale. Accordo anche sul reddito di cittadinanza, nella formula chiesta dalla Lega in cui si fissa la scadenza dei due anni. La misura, inoltre, partirebbe solo dopo una revisione dei centri per l'impiego. Ok anche alla proposta denominata dai leghisti "pace fiscale" ovvero lo stralcio delle cartelle di Equitalia. La bozza è in divenire - viene riferito - e si stanno aggiungendo man mano altri punti. Non sarebbe stato affrontato, invece, in questo incontro il nodo della legge Fornero.