«Da pugliese è innegabile che Bari fosse una città devastata», ma «da garantista mi interrogo su modi che non approvo». La vicepresidente del Senato, Licia Ronzulli, rompe il silenzio, quando non il compiacimento, di Forza Italia rispetto all’invio di una commissione d’accesso che potrebbe addirittura portare allo scioglimento per mafia del Comune di Bari. Una mossa che non è piaciuta a gran parte degli osservatori - convinti che il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi abbia agito in maniera scomposta e inopportuna, a poche settimane dal voto - ma che non ha provocato alcuna reazione stizzita da parte degli esponenti garantisti del governo.

E invece, rispondendo a una domanda sulla conferenza stampa indetta ieri da Forza Italia a Bari, Ronzulli ha evidenziato che «il sindaco Decaro è stato un buon amministratore, noi sicuramente sapremo fare meglio di lui e ci candideremo per guidare la città e per fare meglio dal punto di vista politico e amministrativo di quanto ha fatto», ma «da garantista e da antigiustizialista come è stato sempre il presidente Berlusconi mi interrogo sui modi che non approvo. Se ci sono state infiltrazioni mafiose sarà il ministero degli Interni a intervenire, ma questo Far West non lo approvo: Forza Italia è un grande partito dove ci possono essere idee diverse, ma sono felice che siano stati rivisti nel corso della conferenza stampa alcuni modi».