Dopo la bagarre di ieri in Consiglio regionale della Lombardia, arrivano le polemiche. A far scoppiare il caso le parole dell’assessore alla Sicurezza e protezione civile, Romano La Russa, fratello del presidente del Senato. Prendendo la parola in Aula a nome della Giunta mentre si discuteva la mozione della Lega, poi approvata a maggioranza, sul “Sostegno alle Forze dell’ordine e alla libertà di manifestare in modo civile”, Romano La Russa ha parlato dell’«aggressione a Pisa da parte degli studenti medi, minorenni o non minorenni, che sono normalmente le avanguardie di quelli che arrivano come facevano i vostri nonni con le spranghe in mano. Sono le avanguardie. Così come Hamas mette donne e bambini davanti agli spari degli israeliani dicendo che poi sono donne e bambini uccisi, lo stesso fate e avete sempre fatto». L’opposizione ha rumoreggiato e protestato ad alta voce. La tensione è salita e il capogruppo del M5S, Nicola Di Marco, è stato espulso dopo aver occupato i banchi della Giunta. All’indomani della bagarre al Pirellone, le senatrici M5S, Gabriella Di Girolamo e Elena Sironi, commentano: «Un assessore regionale alla Sicurezza che spintona un consigliere regionale di minoranza è la classica scena a cui si può assistere solamente con le macchiettistiche amministrazioni del centrodestra. Il comportamento di Romano La Russa nei confronti di Nicola Di Marco è empio e da condannare senza se e senza ma, condanna che non ci sembra sia arrivata da parte della maggioranza. A Di Marco va tutta la nostra solidarietà e l’abbraccio del M5S. Purtroppo questa destra si conferma per ciò che è: allergica a ogni forma di dissenso».

Dal canto suo, il capogruppo del Pd al Pirellone, Pierfrancesco Majorino, sottolinea: «Già ieri in Aula abbiamo risposto con durezza a Romano La Russa. Lo ha fatto giustamente Carmela Rozza, che gli ha ricordato, tra l’altro, il suo passato da picchiatore in piazza. Voglio insistere su questo punto: l’ex picchiatore sanbabilino La Russa si scusi con le ragazze e i ragazzi manganellati a Pisa e con le loro famiglie. E rammenti le parole del presidente della Repubblica Sergio Mattarella».

Rivolto all’opposizione, inoltre, tornando sui fatti di Pisa, l’assessore lombardo aveva detto ancora: «Evidentemente non avete fatto politica in anni in cui queste erano spintarelle. Ma i vostri padri o i vostri nonni non si sarebbero lamentati più di tanto per quattro spintoni che hanno ricevuto da parte della polizia, che era stata comunque aggredita. Sarà la magistratura a decidere se si sono comportati bene o male i poliziotti».