Non è bastata l'accorata arringa nell'Aula Giulia Cesare. L'avvio della sindacatura Raggi resta in salita e il piano immaginato dai Cinquestelle, che avrebbero voluto sfruttare la discarica "Le Crete" di Orvieto, incontra nuovi ostacoli. La Regione Umbria ha dichiarato infatti «la completa indisponibilità ad accogliere i rifiuti di Roma, visto che il nostro obiettivo è garantire la durata più lunga possibile alle discariche che dovranno lavorare esclusivamente al servizio della nostra comunità». Ferma la replica dell'assessore all'Ambiente Fernanda Cecchini. Il conferimento «in discariche fuori dal territorio di provenienza» - ha aggiunto l'esponente del governo umbro - è possibile «solo con il raggiungimento di un'intesa tra le Regioni interessate». L'assessore punta a incentivare la raccolta differenziata, «limitando così il conferimento in discarica in modo da garantirne unalunga durata» e sottolinea quanto sia «bizzarro» che «per risolvere un'emergenza di un territorio che conta 5 milioni di abitanti, si chieda di utilizzare impianti di una regione che ne conta 900 mila, come appunto l'Umbria». Una risposta simile è arrivata dai comuni più vicini, come quello di Cassino, per bocca del sindaco Carlo Maria D'Alessandro: «È il caso di evidenziare che il territorio del Lazio Meridionale, a livello ambientale, ormai da anni subisce situazioni di grave disagio». L'emergenza rifiuti della Capitale non deve quindi «ricadere, per forza di cose, su altri territori come il nostro. Sono pronto a mettere in campo tutte le azioni, anche le più estreme, necessarie ad impedire il conferimento di ulteriori rifiuti nel termovalorizzatore di Acea a San Vittore del Lazio». «Ma che siamo su Scherzi a parte? », si chiede la presidente della regione Umbria Catiuscia Marini, in un post su Facebook. «Attendo dichiarazioni dei 5 stelle umbri in merito ad Orvieto e Terni. Ovviamente spero che la notizia sia infondata altrimenti mi trovano, questa volta, ai posti di combattimento». Duro anche l'attacco di Francesco Storace, vicepresidente del Consiglio regionale del Lazio, che boccia il primo mese di sindacatura: «Le prime mosse appaiono francamente ondivaghe, deboli e piuttosto desolanti. Servono programmi concreti, non supercazzole iperboliche». E nel frattempo il Codacons denuncia che Roma è la città italiana dove la gestione del servizio rifiuti costa di più: «Circa 794 milioni di euro. Ciò significa che ogni cittadino romano spende mediamente 276 euro all'anno».