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«Dobbiamo prender atto che qualcosa deve profondamente modificarsi, arrivo di Bonafede non è stato positivo, è stato uno dei peggiori ministri, lo volevamo mandare a casa, ma ci siamo fermati per rispetto di Conte». Non si risparmia Matteo Renzi nel suo intervento alla Camera in occasione della presentazione del suo libro "Controcorrente", edito da Piemme: «Non siamo ancora a livello di Rocco Casalino che aveva superato Obama, ma il volume nelle prevendite sta andando bene». «Ritengo Conte, Bonafede e Basentini i responsabili italiani del più grande scandalo avvenuto negli ultimi anni, ovvero quello che è avvenuto a Santa Maria Capua Vetere e in altre carceri», accusa ancora il leader di Italia Viva intestandosi "l'operazione Draghi": «Sei mesi fa l’operazione fatta con il cambio del governo è stata un mezzo miracolo. L’obiettivo del libro è dire ai ragazzi di non fidarsi della montagna montante dei social ma di andare oltre, controcorrente appunto». Quindi l'affondo sulla riforma del processo penale. «La riforma Cartabia? Magistratura e politica sono in guerra dal 1992, è un dato di fatto, c’è tensione che spero possa essere risolta nella fine della "guerra dei trenta anni"», prosegue Renzi. «È un grande passo in avanti - aggiunge - bisogna prendere atto che la questione giudiziaria nasce prima del 1992, Enzo Tortora è precedente. Spero si possa arrivare alla fine del conflitto con l’elezione del Csm, questione su cui faccio autocritica nel libro». «Credo che la legge Bonafede sulla prescrizione sia uno scandalo, i responsabili sono i grillini ei leghisti. Noi l’avremmo cambiata in modo diverso, la proposta del governo non è quella che avremmo voluto noi ma va nel senso che abbiamo auspicato. Ho visto che Conte nella sua nuova veste ha aperto ad una discussione in Parlamento, ci troverà lì», chiosa l'ex premier. Sui referendum di Lega e radicali Renzi fa sapere che «non abbiamo ancora deciso, stiamo valutando». «Il fatto che sia un referendum portato dai radicali - spiega - mi porta a dire che sia un referendum interessante. Naturalmente ci sono degli aspetti, in quei quesiti, anche discutibili».