«La trovo una vicenda molto grave e voglio esprimere innanzitutto solidarietà ad Antonio Scurati. Questa Rai non è più servizio pubblico, la stanno trasformando nel megafono del governo. È stata una vera e propria censura, a cui ha fatto seguito un attacco da parte della destra, del partito di Giorgia Meloni e, tra le righe, anche di Giorgia Meloni stessa. Una violenza, come l'ha definita Scurati». A dirlo, in un'intervista a Repubblica, è la segretaria del Pd Elly Schlein, che, alla domanda sul perché la presidente del Consiglio non riesca a dichiararsi antifascista, replica: «Per chi è erede di una certa storia si pone una scelta e in questo ultimo anno e mezzo purtroppo più volte abbiamo assistito a chi cercava di legittimare il saluto fascista, a chi ha citato - membri del governo - parole di Mussolini e a chi cercava di riscrivere la storia di via Rasella. Penso che non sia accettabile. Ma la solidarietà va data anche a tutti quei professionisti e giornalisti che dentro la Rai ancora provano a fare servizio pubblico e a fare il loro mestiere».

«Penso che ci sia un fastidio per il dissenso. Abbiamo visto cose molto gravi: attacchi alla magistratura, agli intellettuali, alle organizzazioni non governative. Non si è mai visto che una partecipata pubblica come l'Eni consideri di vendere la seconda agenzia di stampa italiana, l'Agi, a un parlamentare della maggioranza - prosegue Schlein - Quando parliamo di una deriva ungherese, intendiamo esattamente questo».

Lei si candiderà? «Stiamo lavorando, sono le ultime ore di valutazione. Posso anticipare una bella notizia: ho chiesto a Cecilia Strada di guidare la lista del Pd al Nordovest. Lo dico con emozione non solo per la sua storia, la sua esperienza di impegno in mezzo al mare a salvare persone, ma anche per il protagonismo nella giustizia sociale. E abbiamo chiesto la stessa cosa a una straordinaria giornalista come Lucia Annunziata. Apriamo alle migliori energie e alla società civile».