È iniziata a Roma la prima convention di "Italia al Centro" con Giovanni Toti. Ad aprire i lavori Gaetano Quagliariello. «Oggi parte un cantiere e occorre recintare uno spazio per fare un cantiere e serve la manodopera - ha detto il senatore - Qui ci sono persone che hanno sempre creduto che una forza centrale, liberale, moderata sia necessaria, ma c'è il rischio che quest'area scompaia dalla geografia italiana: noi stiamo lavorando perché non accada e abbiamo cercato di farlo in maniera inclusiva». Sul palco, tra gli altro, anche il leader di Azione, Carlo Calenda. «Toti, ti voglio bene - ha detto Calenda - Ma la prossima volta che ti sento dire che Di Maio è bravo mi arrabbio parecchio perché non se po' sentì». Dopo il momento di ilarità, Calenda ha spiegato che «Giovanni Toti è un ottimo amministratore come lo è il sindaco Bucci: non vi mettete in mezzo a politicanti che non portano nulla, a scorie di un centro che non esiste più!. per poi rivolgersi alla platea. «Siate netti - ha proseguito - Se dite che questo cantiere è aperto a tutti finirete in un indefinito che non porterà un voto». E fornire infine la sua idea di centro. «Questo è il momento del coraggio e del riscatto rispetto ai populismo, tutto il resto è un fritto misto che non porta a nulla e che fa gioire gli avversari che possono dire che nel centro c'è di tutto da Calenda a Di Maio a Mastella - ha scandito il leader di Azione - Il centro è il contrario di tutto questo, il centro liberale è il luogo delle scelte nette e delle persone per bene: su questo possiamo essere insieme ma la scelta spetta a voi, vi aspettiamo il 24 settembre a Milano alla costituente di un movimento che l'Italia aspetta da tanto anni». Poco dopo è arrivata la risposta di Toti, che non ha fatto mancare una stoccata al suo ex capo, Silvio Berlusconi, secondo il quale il centro esiste già e si chiama Forza Italia. «C'è chi dice il centro è mio - incalza Toti - Il centro è di tutti». Per poi rivolgersi a Calenda. «Noi saremo nettissimi - spiega il presidente della Liguria - Essere moderati non vuole dire essere ondivaghi o incerti: abbiamo delle convinzioni solidissime, ma queste convinzioni solidissime non ci impediscono di dialogare». Dunque porte aperte a tutti, nessuno escluso. «Se noi chiudiamo al confronto, chiudiamo la possibilità di costruire un programma comune e poterlo realizzare - ha aggiunto Toti - Grande nettezza di idee ma anche grande capacità di dialogo, agli amici di Azione e di Italia Viva dico: mettiamo le cose una dietro l'altra, prima i contenuti e poi vediamo». La risposta arriva dal presidente di Italia viva, Ettore Rosato. «Io penso che tra di noi debba nascere la capacità di una più stretta collaborazione - ha commentato il renziano - Non è che qui oggi nasce il centro, c'è un confronto: evitiamo di fare dieci convention sulla nascita del centro e cerchiamo di mettere insieme le energie che abbiamo». Il cantiere si è appena aperto, fine dei lavori: primavera 2023.