Nella Nuova Aula dei Gruppi parlamentari a Montecitorio Giorgia Meloni incontra i giornalisti per la conferenza stampa di “fine anno” dopo il doppio rinvio dei giorni scorsi per via di alcuni problemi di salute. Attese una quarantina di domande. Tanti i temi sul tavolo: dalle ultime polemiche legate al caso del deputato di FdI Pozzolo, alla situazione economica legata al Pnrr passando per le riforme in cantiere fino alle prossime elezioni europee.

Meloni e il Mes: «Italia non ha minori diritti altri Paesi Ue»

“Noi dobbiamo essere più consapevoli del nostro ruolo, perché l’Italia non ha minori diritti degli altri Paesi. Non ha prerogative diverse. E che delle cose poi non accadano quando le cose arrivano nei parlamenti è sempre successo, come accadde a Chirac con la Costituzione europea, ma nessuno ha mai detto ‘ve la faremo pagare’, e nessuno lo dice oggi”. Lo ha detto la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, nel corso della conferenza organizzata alla Camera dei deputati con la stampa parlamentare, a proposito del possibile isolamento dell’Italia dopo la mancata ratifica del Meccanismo europeo di stabilità. 

"Non credo che il tema della mancata ratifica del Mes vada letto in relazione ai risultati del Patto di Stabilità. Sono soddisfatta a condizioni date dell’accordo sul Patto, chiaramente non è il Patto che avrei voluto io. Quello che emerge è che in Europa non c’è questo superiore interesse comune. Di fronte a questa idea che emerge sarebbe stato difficile per me impormi sul Parlamento, e mi sono rimessa all’Aula. E il Mes è stato bocciato, perché non c’è mai stata una maggioranza in Parlamento per la ratifica del Mes, la decisione del governo Conte di accettarlo ha messo l’Italia in oggettiva difficoltà. Il M5S ha sempre dichiarato di essere contrario, e io penso sia stato un errore sottoscrivere la modifica del trattato sapendo che non c’era una maggioranza in Parlamento. Il Mes esiste da tempo e dal mio punto di vista è obsoleto, e penso che nella reazione dei mercati alla mancata ratifica si legga che è obsoleto. Forse la mancata ratifica può diventare un’occasione per far diventare questo strumento più efficace di come sia oggi”. Lo ha detto la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, nel corso della conferenza organizzata alla Camera dei deputati con la stampa parlamentare.

«Non ho ancora deciso su candidatura alle Europee»

“Non ho ancora deciso se candidarmi alla Europee. Misurarsi col consenso dei cittadini sarebbe una cosa utile e interessante. E candidarsi alla Europee non sarebbe una presa in giro dei cittadini perché lo sanno che poi non andrai in Europa, e anche questa è democrazia. Una mia candidatura poi potrebbe essere un test democratico molto interessante visto che potrebbero scendere in campo anche leader dell’opposizione. Devo valutare candidarmi toglierebbe tempo al mio lavoro da presidente del Consiglio, è una decisione poi che va presa insieme agli altri leader della maggioranza”, ha aggiunto la premier.

Intelligenza artificiale, Meloni: «Tema prioritario a G7, rischiamo impatto devastante su lavoro»

“L’intelligenza artificiale è una materia che il governo porterà tra le questioni prioritarie del G7. Io sono preoccupata dall’impatto che può avere, soprattutto sul mercato del lavoro. Rischiamo un impatto devastante. Non so dire se siamo ancora in tempo, ma noi organizzeremo un focus molto preciso e prima ancora del G7 dei leader di giungo io voglio fare una iniziativa specifica sull’impatto dell’IA sul mercato del lavoro. Oggi rischiamo una sostituzione”, ha detto la presidente del Consiglio nel corso della conferenza.

«Da stampa non mi aspetto sconti ma non scappo»

“Farò la mia parte perché possiate fare al meglio il vostro lavoro. Mi aspetto rispetto ma chiaramente non mi aspetto sconti”, ha dichiarato la Premier scusandosi per i rinvii della conferenza, Meloni ha poi aggiunto: “Mi spiace che le mie condizioni di salute abbiano generato polemiche, ma non era mi intenzione scappare e di rado sono scappata di fronte a qualcosa”.

«Legge bavaglio? Iniziativa Parlamento ma la norma è equilibrata»

“Questa norma è frutto di un emendamento parlamentare e arriva da un esponente dell’opposizione, su cui c’è stato parere favorevole del governo ma non è un’iniziativa del governo”, ha detto ancora la presidente del Consiglio. “L’emendamento si aggancia alla direttiva europea sulla presunzione d’innocenza e prevede che non possa essere pubblicata per intero o per estratto l’ordinanza di custodia cautelare in carcere”, aggiunge Meloni, che “non si toglie il diritto al giornalista a informare perché resta il diritto a conoscere quell’atto e a poterne riportare le notizie importanti per i cittadini” e ” quindi francamente non ci vedo un bavaglio, perché fino al 2017 è stato così. A me pare un’iniziativa, che non avrei è preso personalmente e infatti non l’ho fatto, ma pare una norma di equilibrio tra il diritto di informare e il diritto del cittadino a non ritrovarsi sui giornali anche particolare che possono essere non rilevanti”.

«Sarà anno complesso tra europee e G7»

“Sarà un anno molto complesso per tutti e che vede molte scadenze importanti, tra le elezioni europee e la presidenza dell’Italia del G7”. Lo ha detto la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, nel corso della conferenza organizzata alla Camera dei deputati con la stampa parlamentare.

Bartoli: «Il Parlamento approvi la riforma della professione»

Ad aprire la conferenza è stato il presidente dell’Ordine dei Giornalisti, Carlo Bartoli che ha chiesto al Parlamento di approvare “una riforma della professione che attendiamo da decenni”. “Nell’epoca dell’Intelligenza artificiale siamo ancora inchiodati a norme pensate e approvate il secolo scorso. Abbiamo presentato la nostra proposta, unanime, speriamo di avere l’ascolto delle istituzioni”, ha detto Bartoli che ha poi menzionato i “troppi compensi che assomigliano più a un’elemosina che a una retribuzione” e espresso “solidarietà alle colleghe e ai colleghi dell’Agenzia Dire per la difficile situazione in cui si trovano”.