Nell'ipotesi più edificante è istinto protettivo, in quella più maliziosa volontà di smarcarsi da toni ritenuti troppo aggressivi nei confronti dei vertici del partito. In ogni caso, non sono passate inosservate ieri le parole di Mario Occhiuto, senatore di Fi, ex sindaco di Cosenza, ma soprattutto fratello di Roberto, governatore in carica della Regione Calabria.

Quest'ultimo, come è noto, è sugli scudi da diverse settimane per la conclamata ostilità al ddl Calderoli, tanto da non far votare il provvedimento ai tre deputati a lui vicini e ribadire la propria volontà di promuovere delle modifiche. Nella nota diffusa ieri, Mario fa attenzione a non entrare in rotta di collisione con le tesi di Roberto, ma il fatto stesso che abbia sentito il bisogno di esternare, partendo da una professione di lealtà ad Antonio Tajani e sottolineando che a suo avviso gli ordini del giorno presentati da Fi sui Lep e approvati alla Camera sono efficaci, rappresenta se non un dato politico, una sfumatura non trascurabile. E' invece un dato politico il fatto che Mario abbia votato il provvedimento, mentre quelli che qualcuno ironicamente ha ribattezzato gli “Occhiuto (versante Roberto) boys” non hanno fatto altrettanto. «Grazie alle modifiche introdotte con gli emendamenti di Forza Italia», ha scritto Mario Occhiuto, «la legge sull'autonomia differenziata contiene garanzie affinché le regioni più svantaggiate, in particolare al Sud, ricevano considerazioni speciali. ù Nel mio ruolo di senatore e capogruppo di Fi in commissione Affari costituzionali», ha proseguito, «insieme ad altri colleghi ho proposto emendamenti cruciali, successivamente approvati, che assicurano che i Lep siano definiti e finanziati in base al fabbisogno standard.

Poi, il riferimento al fratello, di cui comunque condivide “preoccupazioni che sottolineano l'importanza di assicurare che le promesse di finanziamento siano mantenute». Maurizio Gasparri, sempre attento alle sfumature, però, non si è lasciato sfuggire l'occasione di citare «il senatore Mario Occhiuto, che fece in aula a nome del gruppo del senato di Forza Italia la dichiarazione di voto a favore del provvedimento, dopo aver dato un essenziale contributo al suo miglioramento».