Difesa della vita umana e contrasto all’introduzione dell’aborto come «valore comune» nella Carta dei diritti fondamentali della Ue; sostegno alla famiglia e alla «vita nascente»; contrasto all’utero in affitto e difesa del diritto dei bambini «a una mamma e un papà»; opposizione all’ideologia gender «e all’agenda Lgbtqia+, in particolare nelle scuole»; «difesa dei risparmi delle famiglie dalle politiche ’green’ fondate su un ambientalismo radicale anti-natalista»; contrasto alla «iper sessualizzazione e alla iper digitalizzazione dei minori» e stretta sull’uso di smartphone e social. Sono i sei punti del manifesto dei valori redatto da Pro Vita & Famiglia onlus in occasione delle prossime elezioni europee e presentato in conferenza stampa al Senato insieme al capogruppo di Fratelli d’Italia Lucio Malan nel giorno dell’anniversario della pubblicazione in Gazzetta Ufficiale della legge 194 sull’aborto (era il 22 maggio 1978).

Il documento è stato già sottoscritto da diversi candidati di Fratelli d’Italia (tra questi, Nicola Procaccini, Carlo Fidanza, Sergio Antonio Berlato, Elena Donazzan, Denis Nesci e Stefano Tozzi), Lega (dal generale Roberto Vannacci a Claudio Borghi, da Susanna Ceccardi ad Alessandra Basso), Forza Italia-Noi Moderati e Libertà. Non firma la premier Giorgia Meloni, ma in prima linea c'è il capogruppo Lucio Malan, senatore Fdi, per il quale i «principi di questo Manifesto sono del tutto compatibili con l’impegno dei Fratelli d’Italia di non toccare la Legge 194 sull’interruzione volontaria della gravidanza, che comprende però la considerazione del concepito degno di tutela». «Tale legge, quindi, prevede la possibilità dell’interruzione di gravidanza, ma prevede anche la possibilità di sostegno alle donne che sono in difficoltà, che possono considerare di interrompere la gravidanza in modo che, se lo desiderano, possano portarla a termine perché ci deve essere il diritto di scelta, non deve esserci soltanto l’aborto. La scelta può anche essere portare a termine la gravidanza», conclude.

«La campagna - spiega Pro Vita & Famiglia - è finalizzata a influenzare l’esito delle elezioni europee orientando il voto dei cittadini sui candidati che hanno o avranno sottoscritto il manifesto». «Oggi la linea politica europea è fortemente orientata in senso progressista. Pensiamo alla risoluzione con cui il Parlamento Ue l’11 aprile ha auspicato l’inserimento dell’ aborto nella Carta dei diritti fondamentali», afferma Jacopo Coghe, portavoce di Pro Vita & Famiglia onlus: «Il nostro obiettivo è quello di iniziare a far cambiare rotta all’Europa dopo l’8 e 9 giugno. Vogliamo una Ue che promuova soprattutto la natalità e la famiglia». 

Dall’altra parte della barricata le opposizioni, con la leader del Pd Elly Schlein che difende la legge 194 con un’iniziativa organizzata dai dem in occasione dell’anniversario, e la conferenza stampa alla Camera organizzata dall’Associazione Luca Coscioni, che ha inviato una lettera aperta al ministro della Salute, Orazio Schillaci. «Il problema è che questa destra non ha bisogno di cambiare la legge per impedire l’accesso all’interruzione volontaria di gravidanza. Come hanno sempre fatto, dove governano, anche nelle Regioni, rendono inaccessibile l’Ivg facendo entrare gli antiabortisti nei consultori per fare pressioni violente sulle donne e le ragazze che cercano di accedervi. Lo fanno ad esempio non attuando le linee guida del ministero, che dal 2020 dicono che la pillola abortiva si può somministrare nei consultori, senza bisogno di ospedalizzazione - ha aggiunto -. Tutti motivi per cui noi abbiamo messo anche questo diritto fondamentale al centro della campagna che stiamo facendo perché il voto dell’8 e 9 giugno fa la differenza e la fa anche e soprattutto per le donne. Quindi il mio auspicio è che le donne rispondano andando a votare».