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Il giorno dopo, si dice in questi casi, è ancora più bello. E se è vero che le provinciali in Trentino e Alto- Adige e le suppletive di Monza non sono andate come sperato, è sulla vittoria di Maria Aida Episcopo alle Comunali di Foggia che Pd e M5S guardano per rilanciare un’alleanza sui territori necessaria, secondo i diretti interessati, per battere la destra. Tanto più che alla coalizione a sostegno della neosindaca hanno partecipato anche Azione e Italia viva, in una sorta di esperimento più unico che raro ma, chissà, ripetibile anche altrove.
«Rinnovo le congratulazioni per la vittoria a Maria Aida Episcopo per la vittoria, una figura che è garanzia di compattezza e trasparenza, molto importante in una città che ha avuto 7 anni di mal governo e due anni di scioglimento per mafia - ha detto ieri la segretaria del Pd, Elly Schlein, dopo il video pubblicato la sera stessa dello spoglio in cui, sorridente, gioiva per il risultato ottenuto - Ribadisco, Foggia rialza la testa e può scrivere una pagina di futuro migliore a dimostrazione che quando ci riuniamo l’alternativa alla destra c'è, quando costruiamo un progetto per una comunità, con coerenza, con ascolto reciproco e si sceglie insieme un candidato autorevole e credibile, come la Episcopo, siamo in grado di tornare a vincere».
Sulla stessa lunghezza d’onda il presidente M5S Giuseppe Conte, che ieri era a Foggia (sua provincia d’origine) per complimentarsi di persona con la neosindaca, al suo fianco in conferenza stampa. «Questa è una vittoria che segna una possibilità di riscatto per questa città dopo uno scioglimento per mafia e da qui spira un vento che dimostra che la destra si può battere, la si può battere su un tema centrale dove i loro maggiori esponenti neppure ci hanno messo la faccia, quello della mafia e della sicurezza», dice l’ex presidente del Consiglio. Che poi mette i puntini sulle i.
I presupposti per realizzare quello che Conte chiama il «campo giusto», preferendo questa definizione a quella di “campo largo”, sono «innanzitutto temi e programmi condivisi, e poi che le forze politiche e civiche che partecipano a questo progetto siano persone, non parliamo di partiti, parliamo di persone, interlocutori affidabili, perché non si può chiedere il voto ai cittadini, se sei in coalizione, nella consapevolezza che un attimo dopo questo voto venga tradito perché ti ritrovi con compagni di viaggio che il giorno dopo ti rendono impossibile mantenere l'impegno ai cittadini».
Insomma un chi va la che serve a mettere in chiaro che le differenze tra i due partiti ci sono, come dimostrerà la campagna elettorale per le Europee, dove si corre con il proporzionale, e che quindi l’alleanza deve avere come base valori e temi condivisi, al di là dei particolarismi.
E a proposito di particolari, di una situazione «straordinaria» ha parlato il renziano Ivan Scalfarotto, spiegando che questa è stato «prevalente rispetto a ogni logica politica ordinaria nella formazione delle alleanze». Da qui l’unicità di una corsa al fianco dei grillini. «Evitare che l’amministrazione tornasse nelle stesse mani di chi conduceva la città al momento dello scioglimento era una questione di salvezza civica, per così dire», spiega il senatore di Iv.
Ma intanto Schlein e Conte già guardano altrove. Precisamente alla Spagna, dove ieri il leader del Psoe, Pedro Sanchez, e quella di Sumar, Yolanda Diaz, hanno firmato un accordo per il governo del paese che prevede molti dei punti condivisi anche da Pd e M5S. Dopo la battaglia sul salario minimo, “presa in prestito” proprio da Madrid, c’è da scommettere che Schlein e Conte nei prossimi mesi osserveranno quello che i due leader spagnoli hanno chiamato “accordo programmatico” per un nuovo “governo di coalizione progressista”, che nei loro piani «consentirà al Paese di continuare a crescere in modo sostenibile e con un mercato del lavoro di qualità, attraverso politiche basate sulla giustizia sociale e climatica e volte all’estensione dei diritti».
Parole che fanno parte del vocabolario dem come di quello pentastellato. Dentro c’è la riduzione della settimana lavorativa «senza diminuzioni salariali», permessi di paternità e maternità più ampli, una riforma fiscale «equa», che «faccia sì che banche e grandi compagnie energetiche contribuiscano alla spesa pubblica», e un nuovo aumento del salario minimo.
La firma del patto è avvenuta proprio nel giorno in cui sia Schlein che Conte hanno criticato fortemente il testo della prossima manovra, che arriverà in Senato tra domani e venerdì. E nello stesso giorno in cui la nuova sindaca di Foggia ha parlato di una «città progressista» e di un rapporto «limpido e franco» con Conte e Schlein. Coincidencias?