«Dopo le Europee questo governo non avrà più margini di vita. Si andrà a nuove elezioni e penso avremo la forza per un nuovo esecutivo in cui ci saremo noi, Fratelli d’Italia, e la Lega». Dal Lingotto, che ha ospitato la kermesse del partito durante lo scorso weekend, Giorgia Meloni ha esposto a chiare lettere la strategia politica di cui si è tanto discusso nelle sedi non ufficiali: costruire un centrodestra in grado di reggersi su sole due gambe, quelle sovraniste, per mettere nell’angolo Forza Italia e i suoi leader Silvio Berlusconi e Antonio Tajani. Un partito «che in Europa sta con la Merkel. Noi, invece, vogliamo cambiare tutto. A partire dall’attuale presidente del Parlamento europeo».

Più chiaro di così il messaggio non poteva venire, andando al cuore della campagna elettorale che si concluderà il prossimo 26 maggio. Un messaggio che traduce letteralmente il percorso di svuotamento delle scuderie azzurre, messo in atto negli ultime mesi da Fratelli d’Italia.

Ultima arrivata Elisabetta Gardini che ha detto addio a Forza Italia tra le polemiche e si dovrebbe candidare alle elezioni europee con Fratelli d’Italia. «Lascio Fi, le scelte politiche del partito non sono più quelle che mi avevano spinto ad aderire. Assolutamente impossibile portare un contributo, non esiste un luogo di confronto», l’amaro commiato della Gardini.

Un altro colpo durissimo per Berlusconi che, dopo le elezioni europee, dovrà salutare anche un altro ex delfino e cioè il governatore della Liguria Giovanni Toti, anche lui sul palco di Torino insieme a Giorgia Meloni: «Fino al 26 maggio sto con Berlusconi, ma il vostro manifesto corrisponde al mio mondo».

Al Lingotto non è mancato anche il pugliese Raffaele Fitto, ex ministro di stagione berlusconiana, ma ora artefice dell’alleanza di Fratelli d’Italia con il partito dei Conservatori europei.

Fitto sta lavorando alacremente al Sud dove sta letteralmente calamitando amministratori e consiglieri regionali.

Il banco di prova definitivo, inevitabilmente, sarà rappresentato dalle urne. Dando per scontato l’exploit, l’ennesimo, della Lega di Matteo Salvini per il prossimo 26 maggio, la vera gara è dunque tra Giorgia Meloni e Silvio Berlusconi. Se davvero si dovesse assistere ad un sorpasso di Fdi ai danni di Fi, o comunque un sostanziale pareggio, gli equilibri di coalizione potrebbero saltare. E si potrebbe ufficialmente aprire una nuova stagione del governo nazionale con Salvini e Meloni candidati ad essere gli azionisti di maggioranza del primo esecutivo sovranista del Paese.