«Quando ho ascoltato l'intervista non volevo crederci. Ho riascoltato più volte quell'audio prima di esprimermi». Federica Dieni, deputata reggina del Movimento 5 Stelle, è costernata. Non ha apprezzato particolarmente le parole del compagno di partito, il presidente della commissione Antimafia Nicola Morra, che ha puntato il dito sui calabresi, colpevoli di aver premiato alle urne una malata oncologica, la defunta presidente Jole Santelli, nonostante sapessero delle sue condizioni di salute.

«Non è mai bello prendere le distanze da un tuo collega, però le parole di Morra non sono state solo inopportune, sono state molto gravi. Soprattutto perché ha messo al centro della scena se stesso, spostando l'attenzione dalle vicende di mafia contestate in quelle stesse ore al presidente del Consiglio regionale calabrese Domenico Tallini. Invece che commentare le notizie di cronaca, Morra ha preferito parlare delle condizioni di salute di una governatrice deceduta».

«Mi dispiace se ho offeso qualcuno». Così si è scusato il presidente della commissione parlamentare Antimafia. Basta questo?

Io e molti altri colleghi abbiamo chiesto a Morra di scusarsi ufficialmente e abbiamo aspettato che lo facesse. Ma poiché non ha fatto altro che ribadire il concetto già espresso, cioè puntare il dito contro chi ha votato una persona malata, non posso ritenermi soddisfatta. Come non lo è tutto il Movimento, del resto, che ha preso le distanze da quelle dichiarazioni. Non si possono ghettizzare le persone in base alle condizione di salute, non bisogna allegare la cartella clinica prima di candidarsi.

Anche al M5S, come purtroppo a tutti gli altri partiti, è capitato di perdere un eletto per tumore. Tutti ricordano ancora il dolore per la senatrice Vittoria Bogo Deledda, scomparsa nel marzo scorso...

Certo, anche noi abbiamo perso dei colleghi. E a maggior ragione è sempre irrispettoso parlare della salute delle persone.

Morra se l’è presa coi calabresi anche per aver votato Tallini, il presidente del Consiglio regionale arrestato per concorso esterno in associazione mafiosa. «È la dimostrazione che ogni popolo ha la classe politica che si merita», ha detto il senatore. Questo discorso vale anche per i 112.554 calabresi che hanno scelto lui come senatore?

Noi eletti in Calabria dovremmo essere i primi a rispettare il voto libero delle persone. E dovremmo trarre insegnamento dalle ultime Regionali calabresi che hanno spinto tantissimi cittadini a non recarsi alle urne, compreso il senatore Morra, che non ha votato per il suo partito. Bisogna imparare a rispettare la libera volontà degli elettori, che non significa astenersi dal condannare il voto di scambio, sicuramente presente nella mia Regione. Ma noi siamo politici e dobbiamo essere in grado di fornire un’alternativa. Scaricare la responsabilità sugli elettori è troppo semplice.

Altrimenti si comincia a sospettare di ogni voto espresso. Ma a quel punto il dubbio può ricadere su chiunque...

Ripeto, il voto va rispettato sempre, sia quando ci piace e sia quando non ci piace. Ovviamente, se saltano fuori elementi, come quelli emersi dalle indagini della Procura di Catanzaro, che fanno emergere evidenze sull’inquinamento del voto da parte della criminalità organizzata, vanno sempre condannati, senza se e senza ma. Noi siamo il Movimento 5 Stelle, siamo il partito più lontano da queste logiche. Ma non possiamo scaricare sui cittadini, vittime di queste dinamiche, le responsabilità della situazione. Perché così oltre al danno si aggiunge la beffa.

Alle ultime Regionali calabresi il M5S, correndo da solo, non è entrato neppure in Consiglio. Colpa degli elettori anche in questo caso?

No. Secondo me sono state fatte delle scelte sbagliate, la responsabilità è anche del Movimento 5 Stelle. Mi auguro che al prossimo turno saremo in grado di prendere decisioni più mature e consapevoli. Bisogna provare a dialogare con gli altri partiti e alla fine operare le valutazioni del caso. Non si possono fare scelte ex ante. Sia chiaro, non sono per le alleanze a tutti i costi, ma credo sia sempre utile sedersi a un tavolo e ragionare insieme agli altri prima di decidere.

I calabresi stanno subendo un’altra beffa sulla Sanità. Tre commissari “bruciati” in dieci giorni e ancora nessun sostituto. Di chi è la responsabilità?

Purtroppo la fretta di dare una risposta ai cittadini dopo le dimissioni di Cotticelli ha portato a cercare soluzioni sbrigative e forse un po’ superficiali. Il presidente Conte però ha chiesto scusa ai calabresi ed è al lavoro, insieme ai ministri, per individuare un profilo di alto spessore che possa riportare la Sanità in Calabria.

Il M5S dovrebbe chiedere un passo indietro a Morra?

Sarebbero sufficienti delle sincere scuse formali. Io mi accontenterei di questo.