IL CONSIGLIO DEI MINISTRI CHIAMATO A TROVARE UNA QUADRA POTREBBE SLITTARE A INIZIO GENNAIO

I tavoli di confronto si concluderanno oggi, quando Italia Viva e Liberi e Uguali si confronteranno con Gualtieri e Amendola

Con l’avvicinarsi della fine dell’anno si avvicina anche la resa dei conti nel governo, con i tavoli di confronto sula gestione del Recovery plan che si concluderanno oggi, quando Italia Viva e Liberi e Uguali si confronteranno con il ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, e con il ministro per gli Affari europei, Enzo Amendola. Ieri era stata la volta del Movimento 5 stelle, prima, e del Partito democratico poi, con il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, a cercare una sintesi tra le diverse posizioni in campo dopo il duro attacco di Matteo Renzi e la relativa presentazione del piano CIAO ( Cultura, innovazione, ambiente, opportunità). Piano che sarà ribadito e spiegato in tutti i suoi 61 punti dalla troupe renziana, in un clima certo non sereno con le due ministre di Italia Viva ( Teresa Bellanova, Agricoltura ed Elena Bonetti, Famiglia) pronte alle dimissioni. «Molti hanno criticato il titolo CIAO senza aver letto la mia lettera a Conte o seguito la conferenza stampa di ieri ( lunedì, ndr) - è la critica di Renzi a chi lo aveva accusato di usare il Recovery solo far cadere il governo - io non chiedo che tutto ciò che scriviamo sia accolto. Mi basterebbe fosse letto. E magari chi non è d’accordo potrebbe fare la fatica di spiegare perché».

Il Consiglio dei ministri chiamato a trovare una quadra dopo i confronti tra l’inquilino di palazzo Chigi e i quattro partiti di maggioranza potrebbe tenersi già domani, ma con tutta probabilità sarà posticipato a inizio gennaio, così che ciascuno possa riflettere tra una pausa e l’altra del cenone di Capodanno e ragionare, perché no, sulle parole che arriveranno dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel tradizionale discorso di fine anno a reti unificate. Il Colle richiamerà all’unità in un momento ancora così complicato, con centinaia di morti al giorno a causa della Covid- 19, ma anche alla speranza, con le prime migliaia di cittadini già vaccinate e un piano che nel corso delle prime settimane di gennaio entrerà a regime. Su questo fronte, una battuta d’arresto è arrivata dall’Agenzia europea del farmaco ( Ema), il cui vicedirettore, Noel Wathion, ha definito come “molto improbabile” l’approvazione del vaccino Oxford- AstraZeneca entro gennaio. L’azienda farmaceutica infatti non ha ancora chiesto l’approvazione del proprio farmaco all’Ema e questo ritarderà per forze di cose la distribuzione dei vaccini tra chi ne ha fatto richiesta ( prima fra tutti l’Italia, che dovrebbe ricevere da AstraZeneca più di 40 milioni di dosi). Al contrario, una buona notizia è arrivata dal fatto che le siringhe di precisione acquistate dall’Italia permettono di avere sei dosi di vaccini da una stessa fiala, rispetto alle cinque che si prevedeva, e questo dovrebbe aumentare di circa cinque milioni le dosi a disposizione del nostro paese rispetto a quelle previste.

E proprio sui vaccini è tornato alla carica lo stesso Renzi, sostenuto nella battaglia da un fronte trasversale unito dalla fondazione Luigi Einaudi e che arriva fino alla leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, per chiedere la pubblicazione dei numeri di vaccinati ogni giorno in Italia, da aggiornare costantemente. “Diamo con grande trasparenza l’elenco del numero dei vaccinati ogni giorno - ha esortato Renzi - anzi diamo un certificato a chi si vaccina”. La trasparenza è invece “necessaria e non rinviabile” per Meloni, anche se giudica inopportuno e anzi controproducente l’idea di far vaccinare pubblicamente i leader politici. Nel frattempo, il termine delle festività natalizie porterà al ritorno in classe di milioni di studenti, del tutto in presenza o almeno in parte, e su questo la discussione politica comincia già ora ad accendersi. Sia il Comitato tecnico scientifico sia l’Associazione nazionale presidi hanno messo in guardia sulle difficoltà di un rientro a scuola con una diffusione del contagio ancora capillare, ma dalla stessa Italia Viva si esorta al contrario ad aumentare oltre il 50% la quota di studenti delle superiori che torneranno a seguire le lezioni dai propri banchi. Su questo, il leader della Lega, Matteo Salvini, è tornato a criticare la gestione di Viale Trastevere e della ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina, accusando il governo di “non fare nulla per aumentare il trasporto pubblico e stabilizzare i precari”. Salvini si è detto “preoccupato per il totale disinteresse del governo sulla scuola, che è la spina dorsale del paese, perché così si mette a rischio la salute dei nostri ragazzi”.