Il Milan, il suo volto in televisione, Mediaset. Forza Italia, le elezioni, presidente del Consiglio. Bush e Putin a Pratica di Mare, «la fine della guerra fredda». Mike Bongiorno e Gerry Scotti. La “discesa in campo”. Dopo pranzo, da mia nonna, si guardava “La ruota della fortuna”. Il Tg4 ed Emilio Fede. «L’Italia è il paese che amo». I processi, infiniti. Il Bunga Bunga e le Olgettine. Ruby, la nipote di Mubarak. Nicole Minetti. La frode fiscale, la condanna, i servizi sociali a Cesano Buscone. E poi le corna al vertice dei ministri degli Esteri. L’attesa di Angela Merkel durante una sua telefonata. «La suggerirò per il ruolo di Kapò». Berlusconi contro Prodi da Vespa. Berlusconi contro Occhetto da Mentana. Lo scudetto del 2004, la Champions del 2007, quella persa a Istanbul nel 2005. «Siete e sarete ora e come sempre dei poveri comunisti». Il malore sul palco di Montecatini. «Presidente, si lasci». La svolta del Predellino, il Pdl. Il terremoto de L’Aquila e Guido Bertolaso. Il fazzoletto da partigiano a Onna. «L’amore vince sempre sull’invidia e sull’odio». Gli interventi in tv. «Invito l’onorevole Iva Zanicchi ad alzarsi ed andarsene da questo postribolo televisivo». Il fazzoletto sulla sedia di Travaglio. «Non sapete nemmeno scherzare». Le barzellette. «Signorina, permetta che mi presenti, Mohamed Esposito». La crisi economica del 2011, i ristoranti sempre pieni. La lettera di Trichet e Draghi. Il «che fai, mi cacci?» di Fini. La caduta dal palco per colpa di uno scalino. «L’ha messo la sinistra». Segrate, Milano 2, Cologno Monzese. Sacchi, Capello, Ancelotti. Il Monza. Adriano Galliani. Villa San Martino, Palazzo Grazioli, Villa Certosa. Fedele Confalonieri e Gianni Letta. Controcampo, «Elisabetta preferisce gli uomini già fatti». Le cene eleganti, le belle donne. «Ognuno di noi ha un quarto omosessuale, il mio quarto è lesbica». Gli auguri di Capodanno ai ragazzi del 2000 «da un signore un po’ anziano ma con il cuore sempre giovane». Gli sfarzi, il lusso, la bandana. Il trapianto di capelli, le tende di Gheddafi a Roma. «Ho fatto aggiungere 200 bidet». Apicella, le canzoni in francese al Parlamento europeo, gli esordi in crociera. Mamma Rosa. La standing ovation del Congresso americano. Quella della Knesset israeliana. L’amicizia con Putin. «Mister Obamaaaaa», la Regina Elisabetta infastidita.  Raimondo Vianello e Sandra Mondaini, Paolo Bonolis e Barbara D’Urso. Il Tg5, Clemente Mimun, Giuliano Ferrara e Vittorio Sgarbi. Le serie tv. 1992-1993-1994. Craxi e la Milano da bere. «Rosy Bindi è più bella che intelligente». L’attentato con la statuina del duomo. Il cane Dudù e la foto mentre allatta un agnello. Matteo Renzi, il patto del Nazareno, la decadenza dal Senato nel 2013. Il ritorno nel 2022. La conta durante il discorso di Salvini al Quirinale. Ciampi, Napolitano e Mattarella. Il governo Meloni. Veronica Lario, Francesca Pascale e Marta Fascina. Il “quasi” matrimonio. Cinque figli, diciassette nipoti. La Fininvest, la Mondadori, il Giornale. Gli interventi a cuore aperto e la leucemia.

La grandezza di Silvio Berlusconi non sta in questo elenco, ma in tutto quello che ne è rimasto fuori.