«Oggi, lavorare all’estero, non dovrebbe più rappresentare, per nessuno, una scelta obbligata bensì una opportunità, specialmente per i giovani. È responsabilità, della Repubblica, far sì che si tratti di libera scelta». Nel giorno della festa della Repubblica, il primo pensiero del capo dello Stato, Sergio Mattarella, è rivolto ai connazionali che vivono all’estero.

Perché lavorare oltre i confini dovrebbe essere «un’opportunità, specialmente per i giovani. Il bagaglio di esperienze, umane e professionali, maturato in altre realtà, in altri Paesi, valorizza i talenti che vanno all’estero. Talenti, preziosi e apprezzati, consapevoli di come l’incontro, il confronto, il dialogo tra culture, la circolazione di idee e di concezioni diverse, sia lievito per l’avanzamento in tutti i campi. Si tratta di passare dalla “fuga dei cervelli” alla circolazione dei talenti, alimentando un circuito, virtuoso, di capacità e di competenze», è il messaggio di Mattarella, che in mattinata ha deposto una corona d’alloro all’Altare della Patria. Presenti anche la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, i presidenti di Senato e Camera, Ignazio La Russa e Lorenzo Fontana, il ministro della Difesa Guido Crosetto, i vertici militari e delle forze di polizia.

Poi, in un altro messaggio indirizzato all’ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone, capo di Stato maggiore della Difesa, il presidente della Repubblica ha anche fatto riferimento alla guerra in Ucraina: «Ad oltre un anno di distanza, la Repubblica Italiana, insieme alla comunità internazionale, è ancora impegnata a contrastare l’aggressione condotta dalla Federazione Russa al popolo ucraino. L’Italia è fermamente schierata per la difesa della sua libertà, integrità territoriale e indipendenza, perché non vi sia un futuro nel quale la forza del diritto viene sostituita dal diritto del più forte. Una ordinata comunità internazionale non può che basarsi sul rispetto di questi principi».