Sono stati 372 i sì. Prima era stata votata la fiducia con 369 sì. Il governo"È un giorno di festa per tanti, oggi. Per chi si sente finalmente riconosciuto. Per chi vede dopo anni che gli vengono restituiti diritti talmente civili da non aver bisogno di altri aggettivi". Lo scrive Matteo Renzi su Facebook. "Per chi stanotte - aggiunge - ha fatto fatica a prendere sonno, per chi da giorni ci scrive chiedendo dove festeggiare, per chi semplicemente non sta più nella pelle. È un giorno di festa per tanti, oggi. In queste ore decisive tengo stretto nel mio cuore il pensiero e il ricordo di Alessia. E questo mi basta. Perchè le leggi sono fatte per le persone, non per le ideologie. Per chi ama, non per chi proclama. Scriviamo un'altra pagina importante dell'Italia che vogliamo""Ho grande rispetto per la Cei ma ritengo che questa scelta è necessaria e forse anche un pò tardiva, rispetto non solo a ciò che si è sviluppato nella società e ai diritti che attendono riconoscimento, ma anche rispetto al fatto che la Corte di Strasburgo ci segnala che alcune categorie non vedono riconosciuti i loro diritti". Così il ministro della Giustizia, Andrea Orlando, al termine dell'incontro avuto con il vicepresidente del Csm, Giovanni Legnini.Le reazioni "Questa legge è importante, non crediamo che le leggi siano strumenti di potere, indipendentemente dalla sua arroganza, presidente Renzi, in nome dei valori con alcuni deputati di Forza Italia voteremo a favore di questa legge che pure ha alcune criticità ma fa compiere al Paese un passo avanti, allineandolo non solo e non tanto all'Europa ma soprattutto al comune sentire degli italiani". Così Stefania Prestigiacomo, in aula alla Camera, ha annunciato il sì alla legge sulle unioni civili in dissenso dal gruppo di Fi. "Ci sono valori più importanti di lei e della sua ossessione di personalizzare ogni passaggio" ha detto Stefania Prestigiacomo parlando del premier. Prestigiacomo ha citato Mara Carfagna, Elena Centemero, Nunzia De Girolamo, Elio Vito, Renata Polverini, Giorgio Lainati tra coloro che voteranno sì: "Sì alle unioni civili, no al governo Renzi". Anche Laura ravetto, subito dopo, ha annunciato il suo sì. Matteo Renzi "va fermato e a ottobre bisogna dire no al referendum costituzionale". Per impedirgli di combinare altri guai. Perchè le unioni civili "altro non sono che un simil matrimonio". E il percorso di una legge "così delicata" è stato "antidemocratico". Lo ha detto Massimo Gandolfini, il portavoce del comitato "Difendiamo i nostri figli", che organizza il Family day e si batte da mesi contro il ddl Cirinnà.Stessi toni arrivano da Renato Brunetta: «Scandaloso e aberrante che governo ponga fiducia su tema sensibile e che tocca coscienze», ha scritto il capogruppo di Forza Italia a Montecitorio.Monsignor Galantino, il vescovo più vicino a papa Francesco, ha fatto sapere che «il voto di fiducia è una sconfitta per tutti». E ancora: «Penso stia emergendo da tutte le parti una richiesta di maggiore partecipazione e attenzione, di maggiore rispetto per coloro i quali sono stati eletti. Poi il Governo avrà anche le sue logiche, le sue ragioni, ma il voto di fiducia può rappresentare spesso una sconfitta per tutti». Una presa di posizione distante anni luce dal Bergoglio che non più tardi di qualche mese fa aveva dichiarato Urbi et orbi: «Il Papa non si immischia nella politica italiana»