Piazze divise e botta e risposta a distanza tra Luigi di Maio e Matteo Salvini. A Verona è partito il corteo finale del Congresso delle Famiglie di Verona con circa 10.000 persone. Ieri trentamila persone hanno marciato contro le idee reazionarie del Congresso delle famiglie. Al corteo, organizzato dalle femministe di Non Una di Meno, e a cui hanno aderito le famiglie arcobaleno, i Verdi, i radicali, l'Arcigay tra gli altri. Il capo politico del Movimento 5Stelle,  partecipando alla manifestazione organizzata dal sottosegretario alle pari opportunità Vincenzo Spadafora e dall'Agenzia nazionale per i giovani. senza mezze misure ha detto che a Verona ci sono i "fanatici" che affrontano il tema della famiglia "con l'odio verso il prossimo e la discriminazione". La replica di Salvini non si è fatta attendere dal palco del congresso di Verona: "Se parlare di mamme e papà vuol dire essere sfigati, io sono orgoglioso di esserlo. Odio? Sì, fuori c'è odio. Di Maio sbaglia piazza". Ma Di Maio ha continuato: "Si parla tanto di famiglia in questi giorni: noi teniamo tanto alla famiglia e siamo molto preoccupati per il fatto che l'italia sia l'ultimo Paese a fare figli in Europa, ma mentre a Verona si sta affrontando questo tema con l'odio verso il prossimo, con le discriminazioni e dicendo che la donna se ne deve stare chiusa in casa ad allevare i figli, noi qui guardiamo al futuro". Il vice premier pentastellato poi rammenta che "nel contratto di governo non c'è niente di quello che si sta discutendo a Verona". Sulle adozioni internazionali Matteo Salvini invita , prima Spadafora poi il premier Giuseppe Conte, a "fare di più". Peccato che, stando a quanto sottolineato da una nota di Palazzo Chigi dalla quale filtra una certa irritazione, la delega alle adozioni internazionali sia "in capo al ministro leghista Lorenzo Fontana". "Il presidente del Consiglio ha solo mantenuto le funzioni di presidente della Commissione per le adozioni internazionali", si sottolinea da Palazzo Chigi. "Spetta quindi a Fontana adoperarsi, come chiesto da Salvini, per rendere le adozioni più veloci e dare risposta alle 30.000 famiglie che aspettano", si replica. "Rimane confermato che bisogna rimboccarsi le maniche e lavorare nei ministeri tutti i giorni e studiare le cose prima di parlare altrimenti si fa solo confusione", è la 'strigliata' al ministro.  Ma per la Lega i diritti acquisiti non si toccano Da Verona, in ogni modo, Salvini ha ribadito che la posizione della Lega è di "non toccare quello che già c'e'", dalle leggi su aborto e divorzio, a quelle sulle unioni civili. Detto questo, il segretario leghista ha sostenuto di credere che "un bambino abbia bisogno di una mamma e un papà" e ribadito la contrarietà alle adozioni alle coppie omosessuali e alla "barbarie" dell'utero in affitto, che "usa la donna come bancomat". "Il 99 per cento dei gay con cui ho avuto modo di lavorare non è interessato", ha affermato, precisando di non avere nulla in contrario alle famiglie arcobaleno, "basta che i bimbi stiano bene".  Il capo della Lega ha poi ribadito di essere a favore della "riforma del diritto di famiglia" anche se ha bollato il ddl Pillon come "punto di partenza" aperto a modifiche e critiche. Altro tema quello delle case famiglie. Salvini ha annunciato che proporrà una "commissione di inchiesta" che proceda a una mappatura di questi istituti, denunciando casi che gli sono stati segnalati "nel centro Italia" in cui avvengono maltrattamenti e i minori sono "sequestrati" perché oggetto di "business", in un sistema in cui la "contiguità tra controllori e controllati" è, a suo dire, sospetta. Il ministro dell'Interno non si è sottratto alla piazza divisa tra fischi "Vergogna" e i cori a suo sostegno "Matteo, tieni duro". Indosso la maglietta del congresso (che ritrae un nucleo familiare di quattro persone: madre, padre e due bambini), Salvini, separato con due figli da due donne diverse, ha ammesso di non essere il "testimonial" perfetto della famiglia tradizionale. Proprio per questo ha assicurato però di voler aiutare i genitori separati, sua battaglia storica. Durante il suo discorso ha citato spesso i figli, oltre ai suoi genitori, e al "buon Dio". Luigi Di Maio con un post su Facebook ha mandato a dire a Salvini: "Il problema è che li' c'è chi vuole negare i diritti degli altri. Diritti conquistati con battaglie durate anni. Queste libertà non possono essere messe in discussione per ideologia. Uno può essere contrario all'aborto e non praticarlo, ma mettere in discussione la libertà individuale su questo punto è inaccettabile. È questo il tema. A Verona è stato distribuito un finto feto come gadget, ho letto dichiarazioni sconvolgenti sulla legge sull'aborto, alcuni partecipanti hanno persino negato il femminicidio. E se vai a mangiare al loro stesso tavolo, per me, la pensi come loro. Ma tant'è".