L’AVVOCATO PENTASTELLATO CHIUDE LE PORTE A LETTA

Si allontana sempre di più la possibilità che Pd e Movimento 5 Stelle vadano unite alle Regionali in Lazio, che si terranno all’inizio del prossimo anno. La distanza si è fatta incolmabile ieri, quando il leader M5S, Giuseppe Conte ha attaccato frontalmente i dem. «Quando i sondaggi in campagna elettorale ci davano al 6- 7 per cento, il Pd ne ha approfittato per darci il colpo di grazia, metterci alla gogna ed emarginarci come degli appestati - ha detto l’ex presidente del Consiglio Quando si è trattato di subire una frattura all'interno del M5S molto dolorosa, i cosiddetti scissionisti sono andati in tutte le tv, in mondovisione: il Pd cosa ha fatto? Non è stato silente ma ne ha approfittato per candidarli tutti nelle proprie liste o in coalizione».

Una presa di posizione dura che implica uno stop di fatto a qualsiasi ipotesi di “campo largo” sia in Lazio che in Lombardia, dove il terzo polo ha candidato Letizia Moratti prendendo in contropiede i dem. «A leggere le ricostruzioni sembra che il problema dei cittadini del Lazio sia il campo largo o stretto - ha aggiunto Conte - il vero problema è il campo di battaglia di tutti i giorni, se si trovano ammassati sui treni, se si trovano in aree sotto scacco dell’inquinamento».

Per poi spiegare che «la linea d’azione» del M5S «deve contemplare alcuni punti cardine». In materia di smaltimento dei rifiuti, ha sottolineato, «questo progetto non potrà mai basarsi sulla costruzione di nuovi inceneritori».

Ma il leader grillino ne ha anche per Goffredo Bettini, da sempre principale sponsor dell’alleanza tra Pd e M5S. «Io rispetto le opinioni di tutti, ma ovviamente su questo occorre qualche chiarimento - ha scandito Conte - Si vince se si ha un progetto serio, se si costruisce un programma solido, se si è coerenti: si può essere anche in cento, un’ammucchiata clamorosa, ma non si va da nessuna parte». E così il Pd potrebbe convergere su Alessio D’Amato, assessore alla Sanità della giunta uscente di Nicola Zingaretti e sul qual c’è l’ok anche del terzo polo.

«Sgombrato il campo dal tentativo con Conte, mi sembra che la candidatura più forte sia quella di Alessio D’Amato», ha detto ieri l’ex presidente dem, Matteo Orfini.