Renzi ci crede ancora e non solo non molla la presa ma nelle ultime ore di campagna referendaria spara tutti i colpi che ha ancora in canna. Dopo il Sì sofferto di Romano Prodi e la firma del contratto nazionale dei metalmeccanici, fermo da sei anni, il premier ha incassato anche la siglia dei sindacati del pubblico impiego: 85 euro in più per una spesa complessiva di 850 milioni di euro in un anno.Insomma, Renzi sa bene che in queste ore si gioca (quasi) tutto e dunque spara tutto l'arsenale che ha a disposizione. A cominciare dalla paura: «Se vince il No ci saranno problemi già da lunedì», ha detto ieri. Paura alternata a promesse: «Il referendum non c'entra con la legge elettorale o con il governo. Qualsiasi legge elettorale funziona con questa riforma. E una nuova legge elettorale può anche essere fatta in tre o se mesi».Poi cavalca la "tigre" populista e attacca i grillini: «Abbiamo tutto il ceto politico contro perché vogliamo tagliare i fondi alla politica. Il guru della comunicazione dei Cinque Stelle, Rocco Casalino, ha avuto tutta la casa pagata, comprese le bollette. Vi sembra normale che i fondi del Senato, i fondi degli italiani siano destinati a pagare le bollette a Casalino. Sensi (il portavoce del presidente del Consiglio, ndr) le bollette se le paga da sè... Voglio ben sperare che le paghi».Ma neanche dall'altra parte fanno sconti. A cominciare da Beppe Grillo. Il fondatore del movimento ha tutta l'intenzione di intascare l'eventuale vittoria del No e per questo ha alzato i decibel dei suo "vaffa": «Denunceremo penalmente Renzi per il reato di abuso della credulità popolare in merito alla falsa scheda elettorale del Senato che, ieri sera, ha mostrato pubblicamente - ha scritto Grillo sul blog». Il leader dei 5 Stelle ha poi paragonato il premier al protagonista della Banda degli onesti, il film in cui Totò era a capo di una banda di falsari. Il post di Grillo arriva dopo un altro clamoroso annuncio: «La Città di Torino esce dall'Osservatorio sulla Tav», aveva infatti annunciato poche ore prima la sindaca Chiara Appendino. Un annuncio che che ha una valenza puramente simbolica ed elettoralistica, visto che la Tav è stata già approvata la scorsa settimana in Senato e il 20 dicembre passerà all'esame della Camera.Nel centrodestra continua invece la maratona mediatica di Silvio Berlusconi. Tornato in piena forma dopo il delicato intervento al cuore, Berlusconi si è gettato nella mischia convinto di poter essere determinante per la vittoria del No e consapevole che un'eventualità del genere lo farà tornare al centro della politica italiana. E dopo mesi di polemiche e scontri anche il leader della Lega Nord gli riconosce l'impegno: «Berlusconi sta facendo una campagna seria e coerente per il No. Conto di potere fare una alleanza per vincere le elezioni e cambiare questo Paese e cambiare anche l'Europa. Non voglio più gente che ha cambiato trenta partiti e che ha imbarcato di tutto. Ogni riferimento ad Alfano e Verdini e' voluto».