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Beppe Grillo ha deciso: Roma rinuncerà alla candidatura per le Olimpiadi del 2024. Non serve aspettare il parere della sindaca Virginia Raggi, per la Capitale decide il leader Movimento 5 stelle. Il "garante" scavalca la Giunta pubblicando sul suo blog un post firmato da Elio Lannutti, presidente di Adusbef ed ex senatore dell'Italia dei valori. «Le Olimpiadi o i Mondiali possono essere funzionali alle classi politiche ed economiche per appagare il delirio di onnipotenza di immarcescibili saltimbanchi e molti affari per gli imprenditori», scrive Lannutti. «I Giochi spesso vengono utilizzati per ipotecare il futuro dei giovani gonfiati di debiti e come potenti armi di distrazione di massa». E visto che Roma non ha ancora smaltito l'esperienza fallimentare dei mondiali di nuoto del 2009 - scrive l'autore del post - «c'è veramente bisogno delle Olimpiadi? ».Cosa ne pensi Virginia Raggi di questa presa di posizione unilaterale di Beppe Grillo non è dato sapere. La sindaca non ha ancora espresso una posizione ufficiale sui Giochi ma sa che il Movimento non è disposto ad accettare una mediazione sul tema. Per il momento la prima cittadina prende tempo, annullando l'audizione in commissione Cultura e Sport di Palazzo Madama, prevista per il 13 settembre. Raggi avrebbe dovuto parlare proprio della candidatura olimpica della città eterna, ma vista la delicatezza del momento preferisce evitare imbarazzi. Il clima è ancora molto teso in casa 5 stelle. C'è chi vorrebbe mettere all'angolo la prima cittadina, minacciando la sottrazione del simbolo in caso di nuove eresie. Il rischio è concreto, visto che ieri è intervenuto a gamba tesa sulle polemiche romane il bolognese Massimo Bugani. «Se io avessi visto Virginio Merola (sindaco Pd di Bologna, ndr) togliere deleghe e nomine a dieci o 12 persone nel giro di 40 giorni sarei molto preoccupato per la mia città, quindi sono legittimamente preoccupato per quello che sta succedendo a Roma e spero che prima di tutto Virginia trovi tutte le contromisure per rialzarsi da una situazione complicata», dice secco il capogruppo del Movimento a Bologna che poi giustifica l'atteggiamento dei media nei confronti della sindaca: se fosse accaduto nella mia città «sarei accanito anch'io», dice. Bugani non è un esponente qualsiasi del M5s. È uno degli uomini più fidati di Davide Casaleggio, che l'ha voluto con sé alla guida dell'associazione Rousseau. Le parole del bolognese vanno pesate con attenzione, dunque, anche quando commenta l'eventualità di togliere il simbolo ai 5 stelle romani: «Spero proprio che non si arrivi a questo e che ci siano i margini per fare bene ciò che fino ad oggi non è stato fatto bene». Niente più passi falsi - è il messaggio rivolto a Raggi - anche perché possono costare cari in termini di consenso: meno 4,4 per cento secondo i sondaggi Swg, meno 3 secondo Tecné e Ipr, meno 1 secondo Ixè. In una sola settimana i grillini registrano un'emorragia di voti. Per Beppe Grillo, «l'accanimento mediatico di giornali e telegiornali di regime contro il MoVimento 5 Stelle serve a coprire i dati economici che mostrano un Paese che va a rotoli». Perché «i media italiani sono l'oppio dei popoli, nascondono la verità per rassicurarvi mentre morite lentamente».