Alla votazione hanno partecipato 40.654 iscritti. Ha votato per il passaggio all'ALDE il 78,5% pari a 31.914 iscritti, 6.444 hanno votato per la permanenza nell'EFDD e 2.296 per confluire nei non iscritti Una vera mossa a sorpresa quella di Beppe Grillo che ha deciso di lasciare il gruppo di Farage in Europa, l'Efdd (Europe of freedom and direct democracy). Ha detto il capo del Movimento cinque stelle: "Dopo Brexit, il gruppo è cambiato". La sorpresa è doppia, per la celerità con cui è avvenuta la scelta: senza preavviso oggi e domani gli iscritti voteranno sul blog. Ma è a sorpresa anche politicamente, perché nelle ultime settimane tutto faceva pensare a uno spostamento ancora più a destra del Movimento che invece in Europa vuole sganciarsi dai populisti e punta a entrare nel gruppo dei liberali. I Cinque stelle vorrebbero infatti entrare nell'Alde, il gruppo più europeista che in molti punti di programma è distante dai grillini europei. Forse il problema vero di Grillo è ritagliarsi un profilo di governo che la vicinanza con Farage in Europa metteva a rischio. E infatti le reazioni sembrano confermare questa ipotesi. Il deputato Carlo Sibilia su Fb è durissimo contro questa scelta pubblica ciò che il gruppo Alde scriveva dei Cinque stelle solo qualche giorno fa. "Per completezza - scrive - si segnala che anche Alleanza dei Liberali e Democratici per l'Europa, il gruppo più europeista e federalista esistente al Pe, ha espresso una posizione unitaria, la quale tuttavia ha considerato i sette punti per l'Europa del M5S come <completamente incompatibili con la loro agenda pro-Europa> definendo il M5S <profondamente anti europeo> e il suo programma <irrealistico e populista>. Alde - continua Sibilia - ha boicottato tutte le candidature del M5S alla presidenza e alla vicepresidenza di commissioni del parlamento europeo. Decidete se meglio soli (vi ricordo che il parlamento europeo non ha iniziativa legislativa, cioè, per intenderci i deputati non possono proporre leggi) o male accompagnati e un po' ipocriti. Buon voto". Tra i delusi anche Matteo Salvini, che ormai si pregustava un'alleanza con Grillo fondata su immigrati e anti europeismo. Dice Salvini: "Che tristezza... Grillo e i 5 stelle stanno votando per uscire dal gruppo euroscettico di Nigel Farage in Europa per entrare nell'Alde, il gruppo più europeista di tutti, sostenuto alle elezioni da Romano Prodi e da Mario Monti, da sempre a favore dell'euro, dell'Europa delle banche e dell'immigrazione. Peccato, stanno passando dalle barricate alle poltrone. #Iononmollo". Ma Grillo tira dritto e sul suo blog, dove è in corso il voto, scrive: "Siamo entrati nel Parlamento europeo con le elezioni del 25 maggio 2014. Dopo una consultazione online tra gli iscritti, abbiamo dato vita al gruppo Efdd (Europe of Freedom and Direct Democracy) insieme agli inglesi di Ukip e altre delegazioni minori. Con loro abbiamo condiviso i valori della democrazia diretta e abbiamo capito che nessun gruppo politico che siede al Parlamento europeo, è caratterizzato da una totale convergenza di vedute tra le varie componenti. Far parte di un gruppo politico significa avere diritto di parola durante le sessioni plenarie del Parlamento, essere rappresentati all’interno della Conferenza dei Presidenti, avere la possibilità di seguire l’iter legislativo come autori di regolamenti europei, ottenere fondi da spendere sul territorio, per le numerose attività d’informazione e formazione, rivolte ai cittadini italiani ed europei. Rifiutare di appartenere a un gruppo politico significa confluire nel raggruppamento dei Non Iscritti e perdere ognuna di queste opportunità. Significa occupare una poltrona con le mani legate: significa non poter lavorare. I recenti avvenimenti europei, come la Brexit, ci portano a ripensare alla natura del gruppo Efod. Con lo straordinario successo del Leave, Ukip ha raggiunto il suo obiettivo politico: uscire dall’Unione europea. Parliamo di fatti concreti: Farage ha già abbandonato la leadership del suo partito e gli eurodeputati inglesi abbandoneranno il Parlamento europeo nella prossima legislatura. Fino ad allora, i colleghi inglesi saranno impegnati a valorizzare le scelte che determineranno il futuro politico del Regno Unito. Abbiamo studiato le percentuali di voto condiviso con Ukip e le atre delegazioni minori: la cifra non supera il 20%. Molto poco. Rimanere in Efdd equivale ad affrontare i prossimi due anni e mezzo senza un obiettivo politico comune, insieme a una delegazione che non avrà interesse a portare a casa risultati concreti. Ci ritroviamo nelle condizioni di rimanere in Parlamento con le prerogative derivanti dall'appartenenza a un gruppo politico, ma senza la possibilità di fare il massimo per realizzare il programma del MoVimento 5 Stelle in Europa. Non nascondiamo anche un certo disagio rispetto all’utilizzo improprio di capitali delle Fondazioni (a cui noi abbiamo rinunciato e continueremo a rinunciare) da parte di alcuni colleghi di Efod, in riferimento alle notizie pubblicate e da cui prendiamo le dovute distanze. Oggi abbiamo, per la seconda volta in tempi ravvicinati, l’opportunità di scegliere se e come dare un futuro al MoVimento 5 Stelle in Europa. Come sempre accade, a metà di una legislatura (dopo due anni e mezzo dall'inizio della stessa) si aprono i negoziati tra gruppi politici. Anche noi ne abbiamo valutati alcuni e tra quelli che ci interessavano, gli unici ad aprire il dialogo con noi sono stati gli eurodeputati di Alde (Alliance of Liberals and Democrats of Europe). Abbiamo fatto un tentativo di dialogo anche con il gruppo dei Verdi, che ha rifiutato la nostra richiesta di confronto. Ci è stato comunicato che un eventuale ingresso del MoVimento 5 Stelle nel gruppo dei Verdi avrebbe infatti "sbilanciato" gli equilibri del gruppo stesso. Il MoVimento 5 Stelle manterrebbe la sua piena autonomia con l’opportunità di dare vita a una nuova identità europea, che chiameremo Ddm (Direct Democracy Movement) un progetto ambizioso che apre a un futuro in cui sempre più realtà europee condivideranno il valore della democrazia diretta. Alde conta 68 eurodeputati e con la presenza del MoVimento 5 Stelle diventerebbe la terza forza politica al Parlamento europeo. Questo significa acquisire un peso specifico di notevole importanza nelle scelte che si prendono. Significa in molti casi rappresentare l’ago della bilancia: con il nostro voto potremo fare la differenza e incidere sul risultato di molte decisioni importanti per contrastare l’establishment europeo. Non rinneghiamo le scelte del passato che ci hanno portato dove siamo oggi. Vogliamo affrontare nuove sfide con maggiore determinazione". Domani sera l'esito (scontato) del voto.