«Sono assolutamente serena. C'è di peggio nella vita», ha assicurato l'assessora all'Ambiente Paola Muraro alla vigilia dell'assemblea straordinaria sui rifiuti in programma oggi in Aula Giulio Cesare. Eppure qualche crepa si sta aprendo anche nel granitico schieramento a cinque stelle. Finora il Movimento ha risposto compatto alle accuse dell'opposizione. Ma nelle ultime ore anche Codacons, Anac e commissione Antimafia hanno acceso i riflettori sul caso. Nonostante le vacanze bussino alle porte della politica, sul tema riferirà Virginia Raggi, chiamata in causa dalle interrogazioni su emergenza rifiuti e crisi dei trasporti. Se l'Ama piange, l'Atac non ride, per via di un parco mezzi vetusto e della conseguente riduzione delle corse. È stato perfino paventato un sabotaggio da parte di alcune sigle sindacali, mai dimostrato. Nella sua replica, la sindaca non dovrebbe trattare il caso particolare, ovvero quello delle consulenze ottenute dall'assessore Muraro negli anni in cui amministratore delegato dell'Ama era Franco Panzironi, imputato in "Mafia Capitale". Il tecnico chiamato in giunta dalla Raggi si sarebbe speso anche a favore della coop 29 Giugno di Salvatore Buzzi. I documenti interni all'azienda e le carte processuali non individuano al momento nulla di penalmente rilevante a carico dell'assessora, ma appare inevitabile un approfondimento da parte della Procura di Roma, che potrebbe inviare alla Muraro un avviso di garanzia a inizio settembre. Questo potrebbe cambiare le carte in tavola. Un primo segnale è arrivato da un altro assessore capitolino, Paolo Berdini, titolare della delega all'Urbanistica, che non vede alcun conflitto di interessi ma ammette che la situazione è delicata: «Se faccio l'assessore e non faccio più il consulente dove sta il problema? Non c'è oggettivamente», ma se Paola Muraro dovesse essere indagata «cambierebbe tutto, certo, mi sembra innegabile». Il garantismo dei pentastellati potrebbe vacillare e l'assessora verrebbe invitata a dimettersi.