Nessun chiarimento all’interno del centrodestra in Sardegna e, di conseguenza, la fase di stallo si estende a livello nazionale per tutti gli altri appuntamenti elettorali. Il vertice tra i partiti a Cagliari ha cristallizzato la spaccatura tra FdI da una parte e Lega e Partito sardo d’Azione dall’altra. Né, al momento, è stato calendarizzato alcun passaggio a livello nazionale che pure in una prima fase era previsto per la giornata di venerdì.

La coordinatrice di FdI nell’isola Antonella Zedda ha, anzi, rincarato la dose allargando ulteriormente la frattura interna alla coalizione. «Non ci sono altri passaggi da fare, Paolo Truzzu è il candidato ufficiale del centrodestra in Sardegna. E lo è anche per Fratelli d’Italia a Roma. Lui è stato scelto a grande maggioranza dal tavolo e lui sarà: se la Lega e Solinas vogliono uscire dalla coalizione sono liberi di farlo».

Dalla Lega che, ovviamente, difende la ricandidatura di Solinas, non arrivano passi indietro. Crippa ha annunciato chiaramente che, se non si scegliesse la strada di correre con gli stessi nomi, allora «si riaprirebbero i giochi e il tavolo su tutte le altre Regioni». Si attende, dunque, il lavoro dei pontieri che stanno provando ad allentare la tensione prima di convocare un possibile vertice risolutorio. Un confronto dopo il quale si potrebbero anche rimescolare le carte, magari ragionando di concerto anche sulle altre candidature da fare, come quella a sindaco di Firenze e che vede in apprensione Forza Italia che vorrebbe tenere in corsa i suoi due candidati uscenti, Cirio in Piemonte e Bardi in Basilicata, nomi a rischio se si dovesse andare a un reset delle candidature, lasciando cadere il principio “squadra vincente non si cambia”, che la vicenda Solinas- Truzzu ha messo in discussione. Anche dalla parole usate dalla premier Giorgia Meloni in conferenza stampa si è capito, però, che non saranno pochi i nodi da sciogliere in vista delle prossime tornate elettorali, compresa quella relativa alle europee.

Meloni ha legato la scelta personale di fare da capolista in Europa a quella di Salvini e Tajani, chiedendo agli alleati di muoversi in sintonia. Ma la sensazione è che la partita a scacchi resterà con molte mosse coperte almeno per un altro periodo. Tra le novità dell’ultima ora, ad accendere il dibattito, anche i nuovi rumors, sempre più forti, sulla presenza alle europee del nome del generale Roberto Vannacci con la Lega. Una discesa in campo sempre più probabile. E proprio sul nome dell’autore de Il mondo al contrario non è mancata una domanda alla premier nella conferenza stampa di fine anno, su una possibile candidatura invece con Fdi: «Non ho letto il suo libro - aveva tagliato corto Meloni - A volte credo di vivere in un mondo al contrario. Comunque non mi sto occupando delle candidature di Fratelli d’Italia». Niente a che vedere, naturalmente, con il nodo legato alle regionali sulle quali i partiti sanno di giocarsi molto del proprio futuro, a partire da Forza Italia che a febbraio svolgerà il proprio congresso regionale.

Gli azzurri di Tajani temono l’irrilevanza e di restare schiacciati dalle forze sovraniste. Per questo provano a marcare il territorio e a dare segnali di vita. In Sardegna può leggersi in questo senso l’annuncio di Alessandra Zedda di Forza Italia che ha confermato la sua discesa in campo come candidata di una lista civica, considerato che ufficialmente gli azzurri sostengono la posizione di Fdi. Un’eventuale candidatura di bandiera dunque o, più che altro, una mossa azzurra per ricordare a Meloni e Salvini che esiste anche Fi, ultimamente spesso dimenticata come avvento in occasione del voto sul Mes.