Non è la prima volta che l'educazione sessuale e affettiva da insegnare nelle scuole scatena lo scontro nell'Aula della Camera. E anche oggi, come già avvenuto nei giorni scorsi, il tema torna a surriscaldare gli animi: l'Assemblea di Montecitorio è impegnata con l'esame del ddl sulla violenza contro le donne, che interviene nuovamente sulla disciplina già in essere accelerando e rafforzando alcune procedure, soprattutto in materia di prevenzione.

Tra gli emendamenti presentati, il Movimento 5 stelle - così come Avs - torna ad insistere sulla necessità di intervenire anche sul cambiamento culturale, tema su cui tutte le forze politiche sono concordi. A dividere, però, è lo “strumento”. Per i pentastellati - linea condivisa anche dalla sinistra - è necessario insegnare nelle scuole l'educazione sessuale e affettiva. Esattamente ciò che invece i leghisti vogliono evitare. Un duello andato in scena già la scorsa settimana, con più o meno gli stessi protagonisti: il deputato della Lega Rossano Sasso e i 5 stelle.

Per Sasso, infatti, una ipotesi del genere è inaccettabile. La Lega, è la linea, non consentirà mai che vengano "insegnate porcherie" ai bambini a scuola. "Vorrei dire alla sinistra e in particolare al M5s che fino a fine legislatura noi faremo muro contro quella che definisco una nefandezza". E ancora: "Il 25 settembre dello scorso anno abbiamo vinto noi le elezioni e legiferiamo noi. Voi potete decidere se votare insieme a noi", le sue parole in Aula.

Parole che hanno fatto insorgere le opposizioni, con tantissimi interventi in replica. Uno scontro acceso che si è prolungato per diversi minuti. La deputata di Fratelli d’Italia Carolina Varchi ha rivolto quindi un appello a tutti affinché gli animi surriscaldati si potessero calmare. Ma è servito a poco. Finché non è intervenuto il relatore Ciro Maschio, sempre di FdI: "Mi dissocio completamente dall'intervento del collega Sasso, come presidente di commissione e come relatore del provvedimento". E qui scoppia l'applauso delle opposizioni. "Ritengo fuori luogo come sono stati apostrofati e commentati i legittimi emendamenti delle opposizioni e rivolgo un appello a non cadere nelle provocazioni e non vanificare il lavoro fatto". Detto questo, Maschio non cambia linea: invito al ritiro dell'emendamento e di quelli simili altrimenti il parere è contrario. Non solo: Maschio spiega che il tema sarà affrontato in altre occasioni. Ma le opposizioni non cedono e non ritirano gli emendamenti, che vengono quindi bocciati.