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“I centri per migranti in Albania non riguardano il nostro governo. Ci preoccuperemo solo se saremo coinvolti dall'Italia e quando ci sarà motivo per preoccuparsi”. A parlare delle strutture che l'Italia ha realizzato in Albania per l'accoglienza dei migranti è Edi Rama, il primo ministro albanese che in un'intervista a Repubblica spiega come l'accordo “prevede che i migranti non possano uscire dalle strutture e girare liberamente in Albania. Se dovesse accadere si metterà in moto un piano di azione concordato”,
“Le nostre istituzioni e agenzie di sicurezza e giustizia collaborano a stretto contatto da anni per combattere il crimine organizzato. Mi preoccuperò se e quando ci sarà motivo di preoccuparsi - prosegue Rama - e solo se l'Italia ci chiederà di condividere la preoccupazione. Fino a quel momento, non sono preoccupato. Anzi, sono tranquillissimo, perché la relazione tra Italia e Albania, in questi decenni, mi ha insegnato che quando l'Albania deve davvero preoccuparsi non è mai sola. Grazie all'Italia, anzitutto. E poi, per dirla tutta, quando a capo del governo in Italia c'è qualcuno che insiste nel metterci sempre la faccia, si può andare fiduciosi anche contro ogni imprevista avversità”.
Alla domanda se è al corrente che dalla prossima settimana dovrebbero arrivare i primi migranti, il premier albanese risponde: “No, non lo so, perché verranno accompagnati dalle autorità italiane in un luogo che è sotto giurisdizione italiana. Sia durante il percorso che durante il soggiorno, non c'è alcun intreccio con le nostre autorità”. Alcuni Paesi europei vorrebbero replicare l'accordo Italia-Albania. Cosa ne pensa? Chiede la giornalista. “Può darsi sia replicabile - risponde Edi Rama - ma prima dovrei capire chi è l'altra coppia di fatto in Europa, formata da uno Stato membro della Ue e uno Stato europeo non ancora membro della Ue: al momento stento a vederla”.