Acque sempre più agitate dentro il Movimento cinque stelle. Oggi a sorpresa il ministro degli Esteri Luigi Di Maio ha annunciato le sue dimissioni da presidente e membro del comitato di garanzia del Movimento. Lo ha fatto con una lettera inviata al presidente Giuseppe Conte e al garante Beppe Grillo dopo che, nei giorni convulsi per l’elezione del presidente dello Stato, dentro il M5s si era consumato uno scontro sul nome della direttrice del Dis Elisabetta Belloni per il Colle, che aveva portato Conte a parlare di «condotte molto gravi». Di Maio ha sottolineato come all’interno di una forza politica sia fondamentale dialogare, confrontarsi e ascoltare tutte le voci. «Tutte le anime, anche chi la pensa in maniera diversa, devono avere spazio e la possibilità di esprimere le proprie idee. Il Movimento è casa nostra ed è fondamentale ascoltare le tante voci esistenti, e mai reprimerle», ha scritto il ministro, denunciando la degenerazione del dibattito in «scissioni, processi, gogne», con le quali si è voluto «screditare la persona». Poco dopo l’annuncio è intervenuto il Garante del Movimento, Beppe Grillo, pubblicando un post sul suo blog, dal titolo «5 stelle polari». Grillo ha sottolineato come oggi il Movimento sia chiamato «a passare dai suoi ardori giovanili alla sua maturità, senza rinnegare le sue radici ma individuando percorsi più strutturati per realizzarne il disegno». Il fondatore del M5s ha fatto poi riferimento a quali devono essere le cinque stelle polari da ricordare per portare avanti il progetto e le aspirazioni dei pentastellati, «che ricordano le cinque parole chiave delle proposte di Italo Calvino per il nuovo millennio, e che vorremmo oggi realizzare con indicazioni concrete e strutturate»: ovvero leggerezza (riferendosi ad modello sostenibile, di economia circolare), rapidità ( sistema di attuazione delle regole rapido e decentrato), esattezza (un sistema di regole certe e prevedibili), visibilità (assicurare trasparenza e accesso ai dati personali) e molteplicità (estendere la partecipazione dei cittadini alle decisioni della politica e rafforzare la democrazia partecipativa diretta). Le proposte di Grillo riguardano l’estensione dei referendum consultivi, per esempio come avviene in Svizzera da decenni; la rotazione o limiti alla durata delle cariche, anche per favorire una visione della politica come vocazione e non come professione; il coinvolgimento dei percettori di ammortizzatori sociali in attività di utilità sociale. Alla riflessione di Grillo è seguita quindi una nota del Movimento, che ha invitato a concentrarsi «progetti e programmi». «Il giusto e dovuto passo indietro di Luigi Di Maio rispetto al suo ruolo nel Comitato di garanzia costituisce un elemento di chiarimento necessario nella vita del Movimento rispetto alle gravi difficoltà a cui ha esposto la nostra comunità, che merita un momento di spiegazione in totale trasparenza», si legge nella nota M5S. «Il confronto delle idee e la pluralità delle opinioni – si legge nella nota del Movimento – non è mai stata in discussione. Questo però non significherà mai permettere che i nostri impegni con gli iscritti e con i cittadini siano compromessi da percorsi divisivi e personali, da tattiche di logoramento che minano l’unità e la medesima forza politica del Movimento»