OSTRUZIONISMO DEL CARROCCIO IN AULA CONTRO IL DDL

È bufera dopo le parole di Mattia Santori, leader delle Sardine e consigliere comunale a Bologna, che dopo aver ammesso di coltivare e consumare cannabis a uso domestico ieri ha rilanciato dicendo che lo fa dalle superiori e che vuole «dare rappresentanza ai 500mila coltivatori “responsabili” che vengono invece criminalizzati».

Una presa di posizione che ha coinvolto anche il primo cittadino bolognese, Matteo Lepore, che lo ha invitato a «seguire la legge». Ma Santori non ci sta. «Io rappresento un mondo ben noto, al di là delle ipocrisie, rischio la mia libertà e dico che denunciando me si denuncia chi si ribella, chi vuole togliere soldi alla criminalità, mentre abbiamo di fronte uno Stato che obbliga sei milioni di consumatori di cannabis a rivolgersi al mercato nero». Per poi attaccare il leader della Lega, Matteo Salvini, accusato di stare dalla parte dei trafficanti. «Salvini sta con i narcotrafficanti», dice un eletto del Pd a Bologna - ha commentato il numero uno del Carroccio - Bene, con la querela che già oggi depositerò, spero dovrà versare un bel po’ di euro che finiranno nelle casse delle associazioni di volontariato che lottano ogni giorno».

E se da Fratelli d’Italia si chiedono le dimissioni dello stesso Santori dall’assise felsinea, in sua difesa accorrono Emma Bonino e Riccardo Magi, di + Europa.

«A Santori va tutta la mia e la nostra solidarietà - spiega Bonino - Quando dice che coltivando cannabis a casa la si sottrae alle mafie ha perfettamente ragione». Per poi rivelarsi scettica sull’approvazione di cannabis e Ius scholae. «Se si rinvia a dopo l'estate sarà difficile riportarli all'ordine del giorno», commenta. Sulla stessa lunghezza d’onda anche Magi. «Santori non deve dimettersi, ha semplicemente ammesso di fare ciò che fanno tantissimi italiani - è il ragionamento del deputato - Serve meno ipocrisia sull'argomento, io mi sono autodenunciato due anni fa per coltivazione e cessioni di prodotto: il tema è in agenda politica, ma ora bisogna evitare che il provvedimento non proceda in esame con gli emendamenti».

E intanto prosegue la maratona ostruzionistica della Lega in Aula. Ieri 65 interventi a titolo personale da parte dei deputati del Carroccio.