«Ho confermato il sostegno di Forza Italia» a Mario Draghi, che farà «scelte di grande profilo tenendo contro delle indicazioni dei partiti ma decidendo in piena autonomia». Ad annunciarlo è il leader di Fi, Silvio Berlusconi, al termine delle consultazioni con il premier incaricato. «La gravità dell’ora impone a tutti dimettere da parte tattiche e calcoli e interessi elettorali per mettere al primo posto la salvezza del paese», ha detto il Cav, che non si concede ai giornalisti e si limita a leggere una breve dichiarazione  nella Sala della Regina di Montecitorio.  «Faremo la nostra parte con lealtà e spirito costruttivo», ha assicurato Berlusconi. Nascerà un «governo che si fonda sull’unità del Paese». Una «risposta unitaria che avevamo chiesto per primi e che trova piena corrispondenza nell’invito rivolto dal Capo dello Stato a tutte le forze politiche ad assumersi le loro responsabilità», ha concluso il Cav. Nel secondo ed ultimo giorno del secondo giro di consultazioni del premier incaricato Mario Draghi con i partiti, fa il suo arrivo a Montecitorio, a sorpresa, Beppe Grillo. Che incrocia per alcuni minuti il segretario del Pd Nicola Zingaretti, reduce dalle numero sedomande dei giornalisti dopo il colloquio con il premier incaricato. Del resto, dall’avvio della crisi di governo è la prima volta che il leader dem accetta di rispondere alle domande. Il cofondatore del Movimento e Zingaretti si scambiano un rapido saluto. Poi il segretario del partito del Nazareno lascia Montecitorio, mentre Grillo sale ai piani alti, dove sono gli uffici del gruppo M5s.Un arrivo a sorpresa, dopo che la scorsa settimana Grillo aveva partecipato alle prime consultazioni con Draghi e la sua presenza oggi non era invece prevista. Il Movimento continua ad essere attraversato da tensioni interne, non mancano i malumori dopo l’apertura - voluta anche dallo stesso Grillo - all’ex numero uno della Bce. Chissà se Grillo risponderà alle domande, dopo le consultazioni. In occasione del primo incontro, l’ex comico ha preferito lasciare la scena al capo politico Crimi e ai capigruppo. E chissà se Grillo e Matteo Salvini, anche lui alla Camera per le consultazioni, non si incrocino di sfuggita tra un corridoio e l’altro: la delegazione della Lega è subito prima di quella pentastellata, che concluderà il giro di incontri con le forze politiche. In tarda mattinata, prima quindi del round pomeridiano, è arrivato anche Matteo Renzi, a capo della delegazione di Italiaviva. A differenza delle altre volte, l’ex premier non si è presentato in Sala della Regina per riferire ai giornalisti dei contenuti del colloquio con Draghi.