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Ancona, Pisa, Siena e Vicenza, rigorosamente in ordine alfabetico. Passa da questi quattro capoluoghi (dei sette al ballottaggio tra domani e domenica) il primo test per il nuovo Pd di Elly Schlein. Se è vero che le elezioni locali non possono costituire un banco di prova a livello nazionale, è altrettanto vero che un’eventuale sconfitta in città simbolo, come ad Ancona, avrebbe un risvolto importante per il futuro della leader dem. Così come lo avrebbe una vittoria in una città storicamente di sinistra come Siena passata però al centrodestra cinque anni fa, e in una città del Nord est produttivo come Vicenza, saldamente in mano al centrodestra ma che potrebbe passare al centrosinistra. Ma andiamo con ordine.
Ad Ancona il candidato del centrodestra Daniele Silvetti va al ballottaggio con Ida Simonella, sostenuta dal centrosinistra: dallo scrutinio del primo turno Silvetti era uscito in vantaggio con il 45,11 per cento rispetto al 41,28 per cento totalizzato da Simonella. La sindaca uscente è Valeria Mancinelli, del Pd, che lascia l’incarcio dopo due mandati. Schlein ha dato la spinta finale ieri in piazza Roma a sostegno di Simonella, elogiando il buon governo di Mancinelli e spiegando che, dopo la vittoria del centrodestra alle Regionali del 2019, la riconquista delle Marche deve partire proprio dal capoluogo, resistendo all’avanzata della destra. Il Movimento 5 Stelle, che al primo turno aveva ottenuto il 3,64 per cento, ha lasciato libertà di voto ai suoi elettori, mentre il civico Francesco Rubini, forte di un 6, 11 per cento, pur non apparentandosi con Simonetti ha dato indicazione di «non far vincere la destra».
A Pisa si gioca la partita con lo scarto più ampio al primo turno, dove al sindaco uscente di centrodestra, Michele Conti, sono mancati appena 15 voti per essere rieletto subito, e dunque se la vedrà con Paolo Martinelli, sostenuto da centrosinistra e M5S e staccato di quasi nove punti. Sarà importante capire dove finiranno i 2706 voti ottenuti da Francesco Auletta, pari al 6,73 per cento al primo turno con le sue liste Pisa città in comune e Unione popolare, collocate fortemente a sinistra. Auletta ha escluso qualsiasi possibilità di apparentamento con Martinelli, ma è chiaro che al candidato del centrosinistra per vincere serviranno anche quei voti.
Molto importante, per il Pd, la partita di Siena. Qui se la vedranno Nicoletta Fabio, del centrodestra, e Anna Ferretti, del centrosinistra: la prima aveva ottenuto il 30,51 per cento, in leggero vantaggio sulla seconda al 28,75 per cento. Ma saranno decisivi i voti degli altri candidati, soprattutto quelli del civico Fabio Pacciani, capace di raccogliere il 22, 65 per cento al primo turno, e quelli di Massimo Castagnini, che sostenuto da Italia viva e dal sindaco uscente Luigi De Mossi, ha ottenuto il 7,19 per cento. Sia tra le liste di Pacciani che tra quelle di Castagnini ci sono state spaccature ed è probabile che gli elettori si dividano tra le due candidate a sindaco. La sfida, insomma, è apertissima, ma per Schlein sarebbe molto importante riprendere la città del Palio dopo il caos di Monte dei Paschi e la conquista del comune da parte del centrodetsra cinque anni fa.
Interessante anche il faccia a faccia di Vicenza tra Giacomo Possamai, sostenuto dal centrosinistra, e il sindaco uscente Francesco Rucco: il primo ha ottenuto due settimane fa il 46,23 per cento mentre il secondo si è fermato al 44,06 per cento. Possamai ha riunito una coalizione di centrosinistra classica che ha già portato alla vittoria al primo turno di Laura Castelletti a Brescia. La vittoria di Possamai darebbe nuova spinta all’ala riformista del partito che punta all’abbraccio con il terzo polo più che con il M5S. Il candidato a sindaco non ha voluto il sostegno in presenza della leader dem con l’obiettivo di «costruire una campagna tutta calata sulla città» e una sua vittoria potrebbe lasciare strascichi nel partito.
Si tornerà infine alle urne anche a Brindisi, dove si sfidano Giuseppe Marchionna, il candidato di centrodestra uscito in vantaggio con il 44 per cento dal primo turno, e Roberto Fusco, appoggiato dal centrosinistra e M5S; a Massa, dove sarà duello tra l'ex sindaco Francesco Persiani, che al primo turno ha corso con l’appoggio di Lega e Fi ma non di FdI, e Enzo Romolo Ricci del centrosinistra; e a Terni dove il centrosinistra è assente al ballottaggio che vedrà contrapposti il candidato del centrodestra Orlando Masselli, al primo turno in vantaggio con il 35,81 per cento, e Stefano Bandecchi, appoggiato da Alternativa popolare e liste civiche, che si è fermato al 28,14 per cento.
Domani e lunedì si voterà si svolgerà anche il primo turno delle elezioni amministrative in 128 comuni della Sicilia, tra cui Catania (qui ieri i big del centrodestra hanno chiuso la campagna elettorale), Ragusa, Siracusa e Trapani, e 38 della Sardegna.