Se le parole sono importanti lidentikit del governo Meloni è già scritto nella toponomastica dei dicasteri. Cè la sovranità alimentare che meglio indirizza il ministero dellAgricoltura affidato a Francesco Lollobridiga, Fratelli dItalia. Cè Adolfo Urso che dalla presidenza del Copasir ora passa al governo prendendo la guida del Mise: però si chiamerà ministero delle Imprese e del Made in Italy. E poi cè il ministero della Famiglia, della Natalità e delle pari opportunità. Tutto insieme, e tutto nelle mani di Eugenia Maria Roccella. Insomma, la sovranità è una bandiera nel governo Meloni: un sigillo identitario nome e sostanza. Daltronde la nuova premier il suo credo lo aveva già espresso a chiare lettere, aprendo il programma di Fratelli dItalia con una citazione di Giovanni Paolo II: la Famiglia è lelemento fondante della società si legge - e ciò che rende una Nazione veramente sovrana e spiritualmente forte. Famiglia e nazione, sovranismo e familismo. Con la famiglia naturale, dicevamo, affidata alla ministra Roccella. Che sulla scena politica ci era tornata nellormai lontano 2008, quando Silvio Berlusconi la candida - e risulta eletta a Montecitorio - nelle liste del Popolo della Libertà. Nel maggio dello stesso anno diventa sottosegretario al ministero del Lavoro, della salute e delle politiche sociali, per poi passare al ruolo di sottosegretario alla Salute. Per inquadrare Roccella però bisogna riportare il nastro indietro di un anno: è nel 2007 che la conversione dellex Radicale, figlia del radicale Franco Roccella, può dirsi compiuta. Di quellanno è il Family Day di cui è portavoce insieme a Savino Pezzotta. Nel 2006, un anno prima, scrive con Assuntina Morresi La favola dellaborto facile. Miti e realtà della pillola Ru486. La pillola abortiva, per intenderci, quella che Roccella definisce con affetto kill pill. «Nessuno oggi mette in discussione la legge 194», argomentava allora Roccella. «Lunica cosa che conta» è «se le donne davvero decidano liberamente, o se invece laborto non sia spesso lunica offerta sul mercato truccato della libera scelta». E almeno su questo, statene certi, Roccella non ha cambiato idea. Anzi, candidata e poi eletta nelle liste di Fratelli dItalia, in campagna elettorale ha rispolverato in grande stile gli arnesi contro la 194: «Sono femminista - ha ribadito in agosto - laborto non è un diritto». Femminista conservatrice, contraria anche alle teorie gender, alle unioni civili, alla fecondazione medicalmente assistita. E alleutanasia. Il matrimonio ci spiega Roccella - è il «momento cruciale che dà valore alla differenza sessuale, lincontro di due diversi che producono la continuità delle generazioni». Ecco «la manifesta volontà del nuovo governo di far regredire lItalia sul fronte dei diritti e delle libertà delle persone», commenta il senatore di Italia Viva Ivan Scalfarotto. Linverno demografico, direbbe il teologo belga antiabortista Michel Schooyans, si fa più lontano.