In primis Ancona, unico capoluogo di Regione al voto. Ma poi Siena, Pisa e Latina. Fino a Terni e Vicenza. Le amministrative di domani e lunedì saranno il primo vero banco di prova per il nuovo Pd targato Elly Schlein, anche se le elezioni locali vanno sempre prese con le pinze. Eppure la neosegretaria del Pd ha cavalcato la vittoria di Alberto Felice De Toni a Udine di appena un mese fa, con la quale ha ribaltato il risultato del primo turno e sconfitto il sindaco leghista Alberto Fontanini. E di conseguenza è prevedibile che Schlein metterà il cappello sulle principali vittorie, soprattutto se dovessero arrivare nei capoluoghi di provincia più contesi.

Su tutti, Ancona, dove dopo dieci anni di amministrazione di Valeria Mancinelli, che tra gli amministratori locali dem è una dei più stimati nel partito, tocca a Ida Simonella, attuale assessore al porto, bilancio, mobilità, piano strategico e relazioni internazionali, mantenere il capoluogo marchigiano nelle mani del Pd. Ma la sfida è ardua, se è vero che il Movimento 5 Stelle corre da solo e dall’altro lato c’è invece il centrodestra unito a sostegno di Daniele Salvetti. Così unito che pochi giorni sono stati i leader della coalizione a salire sul palco, compresa la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni. E così 48 ore fa si è presentata pure Schlein, segno dell’importanza strategica della città in questa tornata elettorale. Alle ultime politiche il Pd in città arrivò di pochissimo sopra Fratelli d’Italia, entrambe attorno al 25 per cento, con il Movimento 5 Stelle poco sotto il 15 per cento. Subito dopo Ancona, sono però due i capoluoghi di provincia sui quali punta il Pd, storiche roccaforti di sinistra da riprendere dopo cinque anni di amministrazione di centrodestra: Pisa e Siena. Sotto la torre pendente più famosa del mondo si sfidano il sindaco uscente, Michele Conti, della Lega, sostenuto da tutto il centrodestra, e Paolo Martinelli, dem che è riuscito a ottenere anche il sostegno del M5S. Proprio a Pisa si è presentata Schlein ieri, invitando le persone a cercare voti «casa per casa» a sostegno di Martinelli, ex presidente delle Acli.

A Siena è invece un tutti contro tutti. Il sindaco uscente Luigi De Mossi, vicino al centrodestra, ha deciso di non ricandidarsi ma appoggia con una sua lista il candidato civico Massimo Castagnini, sostenuto anche da Italia viva, ma non da Azione che candida Roberto Bozzi. Il centrodestra punta invece su Nicoletta Fabio, ex rettrice del Magistrato delle Contrade, mentre il Pd candida la vincitrice delle primarie, l’ex assessore Anna Ferretti, col supporto di Sinistra italiana ma non del Movimento 5 Stelle, che sostiene invece Elena Boldrini. Un potpourri dal quale Schlein spera di spuntarla e riprendersi la città del Palio.

Fondamentale sarà anche la sfida di Latina, dopo la burrasca degli scorsi anni. Dopo le elezioni del 2021 prima il tar e poi il Consiglio di Stato annullarono il voto in 22 sezioni, voto che venne ripetuto lo scorso anno e che diede la vittoria a Damiano Coletta. Il quel però fu subito sfiduciato nella prima seduta del Consiglio comunale, con i conseguente arrivo di un commissario prefettizio. A questa tornata Coletta si ricandida, sostenuto da Pd e M5S uniti, contro Matilde Celentano, dietro la quale c’è il centrodestra unito. Vincere in una città storicamente importante per la destra sarebbe un’ottima notizia per la leader dem. Che si aspetta il “ribaltone” anche a Terni, anch’essa storica roccaforte rossa che però cinque anni fa passò al centrodestra, in particolare alla Lega, del sindaco Leonardo Latini. Che non si ricandida e ha lasciato il posto ( controvoglia) al meloniano Orlando Masselli, sostenuto dal centrodestra. Ma il Pd spera su Jose Maria Kenny, anche se la partita appare difficile vista la separazione dal M5S. Più interessante è l’altra sfida nel mirino di Schlein, Vicenza. Qui per il centrosinistra, sostenuto anche dal terzo polo, candida Giacomo Possamai, che tenta l’impresa di spodestare l’attuale sindaco Francesco Rucco, appoggiato dal centrodestra. Una partita difficile sulla quale però puntano molto i riformisti dem, visto che Possamai è ben visto anche da Azione e Italia viva e ha sostenuto Stefano Bonaccini alle primarie del Pd. Riformisti che sono pronti ad avvicinarsi a Schlein in caso di buon risultato in questa tornata elettorale, e forse sono ancora più pronti a prenderne le distanze, qualcuno magari facendo pure le valigie, in caso di disfatta.