“Non faccio differenze di caratteristiche che riguardano la sfera delle scelte personali. Se devo essere altrettanto sincero non amo, in generale, le ostentazioni, ma le scelte individuali vanno rispettate per come vengono prese e per quelle che sono”. Hanno suscitato una raffica di critiche dall'opposizione le parole usate dal ministro dello Sport, Andrea Abodi, per commentare il ritorno in Italia (al Cagliari) di Jakub Jankto, il centrocampista ceco che il 13 febbraio, da tesserato dello Sparta Praga, ha fatto coming out rivelando di essere gay.

Il passaggio dell'intervista a 24 Mattino su Radio 24 ha suscitato una raffica di critiche dall'opposizione. “Ma proprio non ce la fanno a trattenersi? Oggi è la volta del Ministro Abodi”, ha commentato la capogruppo del Pd alla Camera, Chiara Braga. “L'unica ostentazione a cui assistiamo è quella di Ministri ottusi e chiusi nel loro oscurantismo anni '50. Sempre contro chi chiede diritti, libertà, giustizia, soprattutto donne e comunità Lgbtqia+”.

La vicepresidente del Parlamento europeo, la dem Pina Picierno, si è detta “inorridita” per le parole del ministro, a suo dire “spiacevoli e inopportune, a maggior ragione perché ricopre una carica istituzionale”. Il capogruppo M5S in commissione cultura e sport al Senato Luca Pirondini si è chiesto “da quando dichiarare il proprio orientamento sessuale significa ostentare qualcosa?: non pensa Abodi che un mondo con grandi sacche di omofobia come quello del calcio avrebbe bisogno di ben altri messaggi rispetto a questo?”.

Da Azione-Italia Viva è intervenuto Ivan Scalfarotto: “Scelte, ostentazioni, eccessi del Pride...cose che un ministro di un altro Paese avanzato non si sognerebbe nemmeno di pensare, figurarsi dichiararle alla stampa. Ma perché in Italia si deve fare così tanta fatica?”.

Abodi ha poi precisato con un tweet il suo pensiero: “Ad esser corretti ho risposto dicendo: per me esistono le persone. Ho parlato di rispetto per le scelte e, aggiungo con convinzione e per correttezza, per la natura umana. Rispetto è un valore non equivocabile, da garantire. Poi, posso non condividere alcune espressioni del Pride?”, si è chiesto.

Jankto diventerà il primo calciatore dichiaratamente omosessuale a giocare nella nostra Serie A. “Sono gay, non voglio più nascondermi”, aveva dichiarato la mezzala ex Udinese e Sampdoria, “così voglio dare coraggio agli altri. Voglio vivere la mia vita in libertà senza paure. Senza pregiudizio. Senza violenza. Ma con amore”.