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La situazione è «seria», ma la gente accetta le misure imposte dalle autorità per evitare che l’epidemia di coronavirus «sfugga al controllo». A parlare è Thomas Weir Pauken, giornalista americano che vive a Pechino, commentatore e collaboratore per la cinese Cctv e per l’emittente di Singapore Channel News Asia. «In generale la situazione è calma -spiega all’Adnkronos- all’inizio c’è stato nervosismo, preoccupazione, ma ora la gente capisce». Sicuramente, dice Pauken, che nelle sue collaborazioni giornalistiche usa anche lo pseudonimo di Tom McGregor, non ci saranno conseguenze per la leadership cinese a causa dell’epidemia. «Non parlo a nome del governo - chiarisce - ma in generale posso dire che non c’è un sentimento anti governativo». Piuttosto, prosegue Pauken, in Cina c’è la sensazione che all’estero la situazione sia stata «esagerata dai media», che invece di «mostrare solidarietà», in alcuni casi hanno «attaccato la Cina» per l’epidemia. In particolare, spiega Pauken, «i cinesi non sono contenti della reazione americana». Il sospetto, insomma, è che Washington abbia sfruttato la situazione per colpire Pechino.