BUON AVVIO DEI BELGI.A partire meglio sono gli Azzurri. Al 5’ Candreva cerca un cross dal fondo, respinta della difesa belga con Witsel. All’11’ il primo sussulto degli avversari: sulla conclusione dalla distanza di Nainggolan, Buffon si distende mandando direttamente in calcio d'angolo. Con il passare dei minuti cresce la Nazionale guidata da Wilmots, anche se Bonucci e Chiellini non concedono nulla. LA SBLOCCA GIACCHERINI!Al 21’ ci riprova Nainggolan, la cui cresta per l’occasione è orange: botta fuori misura, nessun patema per gli italiani. Al 28’ ci prova da fuori area Pellè: Courtois si distende e vede la palla spegnersi a lato. Incoraggianti segnali dalla formazione di Conte, che al 31’ passa in vantaggio! Perfetto lo stop e l’esecuzione al volo di Giaccherini, che sfrutta nel migliore dei modi un lancio dalle retrovie di Bonucci e batte imparabilmente Courtois in uscita. CONTE FERITO MA E' UN'ITALIA DA SOGNONella successiva esultanza si infortuna il tecnico della Nazionale italiana, che si procura un taglio al naso ed è costretto a medicarsi. Al 34’ Candreva sfiora il raddoppio! L’estremo difensore belga si rifugia in corner. Passa appena un giro di lancette e un Belgio in totale confusione serve all’Italia il pallone del ko: Pellè stacca a centro area ma spedisce clamorosamente a lato. Nell’occasione perfetto l’assist, sempre di testa, di Parolo.RETROGUARDIA ERMETICA.Bisogna attendere il 38’ per rivedere una conclusione verso la porta di Buffon, ma Witsel calcia ancora una volta fuori misura. Al 41’ strepitosa la chiusura di Giaccherini su De Bruyne, ben servito in profondità. Come tradizione, impenetrabile la retroguardia azzurra, mentre il Belgio paga proprio i buchi della sua difesa, che ha vanificato la parziale superiorità in mezzo al campo. LUKAKU SPRECA, COURTOIS SI ESALTAAnche in avvio di ripresa i rossogialloneri sembrano avere perso certezze. L’unica occasione, peraltro clamorosa, nasce da un pallone perso da Darmian. Un contropiede perfetto viene però vanificato da Lukaku che, a tu per tu con Buffon, calcia di un soffio al lato. Dal possibile 1-1 al 2-0 che non si concretizza soltanto per uno strepitoso colpo di reni di Courtois. Il portierone del Chelsea riesce miracolosamente a respingere, in tuffo, il colpo di testa di Pellè, che questa volta aveva piazzato nel migliore dei modi il pallone. Sul fronte opposto nessun patema per il portiere azzurro sulla conclusione di Hazard. VALZER DI CAMBI.Darmian paga caro l’errore commesso in precedenza: Conte spedisce dentro De Sciglio al suo posto. Wilmots si affida al napoletano Mertens, che rileva un deludente Nainggolan, a cui manca sempre qualcosa per affermarsi ai massimi livelli. Dalle rispettive panchine intanto si alzano Origi, che rileva un inconsistente Lukaku, e Immobile, che prende il posto di Eder, ammonito al pari di Chiellini: i due si immolano per rimediare ad altri due possessi persi disgraziatamente a centrocampo. Conte esaurisce i cambi lanciando Thiago Motta al posto di De Rossi. BONUCCI MIGLIORE IN CAMPO.Il Belgio è generoso ma non riesce a pungere, anche perché uno strepitoso Bonucci, regista arretrato come dimostra l’azione del gol, non fa passare neppure le mosche dalle sue parti. Il centrale della Juventus è indiscutibilmente il migliore in campo. All’81’ ghiotta chance per Origi, che però da due passi conclude di testa sopra la traversa. Reiterate proteste della panchina azzurra per l’arbitraggio di Mark Clattenburg, che ha lasciato correre tantissimo. PELLE' FIRMA IL BIS SUI TITOLI DI CODA.All’84’ in contropiede Immobile si invola su un grave errore della retroguardia e il 2-0 non si concretizza ancora una volta per il miracolo di Courtois, che poi si ripete su Parolo sul conseguente corner. Nel recupero il raddoppio si materializza, con la volée di Pellè, che a porta vuota sfrutta l’invito di Candreva. IL PRECEDENTE PROFETICO. Gli attuali allenatori Marc Wilmots e Antonio Conte erano in campo l'ultima volta che Belgio e Italia si sono affrontate all'Europeo - nel 2000 finì 2-0 per gli Azzurri nella fase a gironi. Con loro in panca non è andata diversamente, a conferma della tradizionale superiorità degli italiani.