GLI APPELLI DEI LEADER DEL CARROCCIO E DEL PARTITO DEMOCRATICO

Per anni sono stati su barricate opposte, quando c’era sul tavolo l’Unione europea, la condivisione dei valori di accoglienza e solidarietà, la visione del futuro del Vecchio continente.

Oggi, il leader della Lega, Matteo Salvini, e quello del Pd, Enrico Letta, in modi diversi ma con lo stesso obiettivo provano a fare un passo nel percorso di accoglienza dei profughi che fuggono dalla guerra in Ucraina. Il segretario del Carroccio, che negli anni ha più volte osannato il presidente russo Vladimir Putin, tanto da stringere una partnership con il suo partito, Russia Unita, ha decisamente cambiato registro e ieri è volato a Varsavia per alcuni colloqui con le autorità polacche, prima di spostarsi al confine tra Polonia e Ucraina e portare la propria solidarietà alle decine di migliaia di profughi che ogni giorno passano la frontiera.

Come reso noto da fonti leghiste, Salvini «si tratterà per qualche giorno, è accompagnato dal capogruppo della Lega al Parlamento europeo, Marco Campomenosi, e dal coordinatore federale dei giovani del partito, il deputato Luca Toccalini», e «non essendo una visita tradizionale, non sarà diffuso alcun programma né verranno forniti altri dettagli a parte eventuali comunicazioni da parte dello staff».

Una visita all’insegna della sobrietà, che ha lo scopo di ripulire l’immagine dell’ex ministro dell’Interno rispetto alle sue posizioni filorusse nonostante la sua ancora attuale attenzione nell’evitare di citare direttamente il capo del Cremlino come protagonista dell’aggressione.

«Ho incontrato nella sede dell’ambasciata d’Italia in Polonia i rappresentanti delle nostre più importanti imprese a Varsavia - ha scritto sui social Salvini - per fare il punto sugli aiuti ai profughi e sulla possibilità di aiutare e sostenere l’accoglienza nel nostro paese».

Il segretario del partito democratico, invece, dopo aver partecipato al corteo ai Fori imperiali organizzato dalla comunità ucraina di Roma, dai microfoni di Radio Immagina ha invitato tutti alla manifestazione che si svolgerà sabato prossimo a Firenze, «per chiedere la pace e la fine dell’aggressione russa all’Ucraina».

Una manifestazione, coordinata dal sindaco di Firenze e presidente di eurocities Dario Nardella, che si svolgerà in contemporanea in altre centocinquanta città europee e nella quale l’ex presidente del Consiglio auspica possano esserci «tante bandiere, forze politiche, associazioni e sindacati».

Secondo Letta «l’unità dei Paesi europei è fondamentale» perché «senza di questo, Putin vince la partita».

Per poi chiedere al governo di impegnarsi nel garantire accoglienza ai profughi in fuga dal teatro di guerra che già stanno arrivando a centinaia in Italia.

«Faccio appello al governo a concentrarsi sull’organizzazione di una grandissima rete di assistenza e accoglienza con un grande impegno del sistema pubblico ha detto il numero uno del Nazareno - non si scarichi tutto sul terzo settore e sul volontariato».

Rifugiati che secondo Letta presto arriveranno «anche dalla Russia, che si sta trasformando in una grande prigione».

Dopo anni di dissidi e litigi, forse anche Salvini ora la pensa allo stesso modo.