LO SDEGNO DEI FAMILIARI DELLE VITTIME DI MAFIA: «LINGUAGGIO MAFIOSO»

L’ex governatore siciliano, Totò Cuffaro, è stato ricoverato in ospedale per una polmonite.

Cuffaro nei giorni scorsi sui social aveva reso noto di essere positivo al covid e con lui anche la moglie. «Il covid è un male che si insinua in maniera silente, quindi, vi prego di fare attenzione ed evitare di trascurare le regole - aveva scritto il 4 dicembre scorso su Facebook -.

Purtroppo, nel mio caso, me lo sono ritrovato in casa, quindi, a nulla sono valse le precauzioni adottate all’esterno». A seguito di un successivo aggravamento si è però reso necessario in terapia sub intensiva, in seguito al quale, sui social, è scattata la barbarie di chi gli augurava la morte. A segnalarlo è Giuseppe Ciminnisi, Coordinatore nazionale Familiari vittime di mafia dell’associazione “I Cittadini contro le mafie e la corruzione”, che ha condannato la violenza di quei commenti. «Diversi utenti commentando i post della notizia del ricovero di Cuffaro, ne ricordano le vicende politiche e giudiziarie, scatenandosi nel rappresentare il peggio dell’umanità con commenti di pessimo gusto, arrivando ad augurare la morte dell'ex presidente della Regione. Interventi spietati – afferma Ciminnisi - ai quali è difficile abituarsi quando il disprezzo e l’odio colpiscono una persona malata. Le risposte della maggioranza dei commentatori non diminuiscono la gravità di questi messaggi, e il fatto che talvolta provengano da quella parte della società che predica valori di legalità li rende ancora più preoccupanti. Chi come me - e i tanti familiari di vittime di mafia che rappresento – ha conosciuto la barbara violenza della mafia, non può tacere dinanzi la violenza delle parole. A cosa serve infatti il partecipare a manifestazioni e convegni, a incontri con i giovani promuovendo valori di legalità, quando ci ritroviamo a propagandare odio e violenza?

Nell’augurare a Cuffaro - e a quanti come lui in questo momento vivono la terribile esperienza di questa malattia - una pronta guarigione, invito quanti postano commenti ricchi di rabbia, insulti e odio, a riflettere sulla violenza di un pensiero che non si discosta molto dal pensiero mafioso che abbiamo pagato con il sangue dei nostri cari».