MA MOSCANEGA TUTTO: «È STATO UN INCIDENTE»

Da martedì scorso in Ucraina si sta assistendo ad un ulteriore salto in avanti nella capacità distruttiva degli eserciti in conflitto. Come nel caso della base aerea russa di Saky, nella parte occidentale della Crimea scossa da potenti esplosioni che hanno distrutto almeno 8 jet, diversi edifici, con un bilancio, almeno per ora, di un morto.

Alcune immagini satellitari infatti mostrano vaste aree di terra bruciata a causa degli incendi scoppiati, zone specifiche dove erano parcheggiati gli aerei. Secondo gli esperti internazionali una tale devastazione sarebbe stata provocata da munizioni a grappolo, ma l'Ucraina non avrebbe il tipo di missili necessari per effettuare questo tipo di attacco. Oppure potrebbero essere stati impiegati missili terra- aria S- 300 o quelli anti- nave Neptune.

Nessuna chiarezza dunque anche perche i russi continuano a negare che si sia verificato un attacco insistendo sul fatto che le esplosioni sarebbero state causate dallo scoppio di munizioni stipate in un magazzino. ciò accade in concomitanza con il discorso di Zelensky che considera finita la guerra solo dopo la riconquista della Crimea annessa alla Russia nel 2014. L'unica cosa certa è che si tratta di un escalation pericolosa perché solo un mese fa l'ex presidente russo Dmitry Medvedev aveva minacciato ritorsioni terribili proprio nel caso di attacco alla Crimea.

A tenere banco è però ancora la situazione della centrale atomica di Zaporizhzhia, nel sud dell'Ucraina. Kiev e Mosca si accusano reciprocamente di attacchi all'impianto con il rischio di una catastrofe che sta preoccupando la comunita internazionale. Ieri il segretario generale dell'Onu, Antonio Guterres, e tornato ad appellarsi ' a tutte le parti coinvolte ( affinché ndr.) non intraprendano nessuna azione che possa danneggiare l'integrità fisica, la sicurezza della centrale nucleare, Intanto si starebbe facendo strada in alcuni paesi europei l'idea di vietare i visti d'ingresso per i cittadini russi. Una misura già messa in atto dall'Estonia come confermato dal ministro degli Esteri estone Urmas Reinsalu. Nella Ue però il provvedimento non sta raccogliendo grandi consensi. Ieri il cancelliere tedesco Olaf Scholz ha dichiarato che ' questa è la guerra di Putin e quindi mi trovo a disagio con l'opzione'.

Da Mosca si richiama il buon senso che impedisca una sanzione che provocherebbe l'isolamento della Ue oltre che essere ' un atto di sciovinismo'.